Non sono certo gli anni migliori per il panorama editoriale italiano. Quello che però risulta emergere chiaramente dall’Osservatorio sulle comunicazioni 2017 dell’Agcom, è che sembra ormai inevitabile un passaggio sempre più necessario verso il web, veicolando i messaggi soprattutto attraverso i social network. Facebook più di tutti visto che sta cannibalizzando i contenuti.
Piccolo schermo – L’analisi effettuata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni passa al setaccio i dati relativi ai differenti mezzi di comunicazione. Per quanto riguarda il mercato televisivo sono sempre i due giganti Rai e Mediaset a farla da padrona in termini di audience. Pur facendo registrare entrambe un leggero calo di ascolti nel confronto tra dicembre 2016 e lo stesso mese dell’anno precedente. Viale Mazzini ha raccolto il 36% dell’audience complessivo, mentre il Biscione si è fermato a quota 31%. Tra le altre televisioni cresce La7 dell’editore Urbano Cairo, salendo da un 3,6% di quote di ascolto nel giorno medio al 4,1%. Altra piattaforma in crescita è quella di Discovery al 6,9% (+0,6%), che negli anni passati ha registrato grosse crescite anche grazie ad operazioni di fusioni e acquisizioni. L’obiettivo è quello di salire ancora come testimoniano gli investimenti fatti per strappare a La7 un comico del calibro di Maurizio Crozza. Significativo balzo in avanti anche di Sky all’8,4% rispetto al 6,7% dell’anno precedente.
Carta straccia – Sempre più nera, invece, la situazione della carta stampata. Con lo sviluppo sempre maggiore delle testate online, in grado di offrire gratuitamente la possibilità di informarsi, si assottiglia ogni anno che passa la fetta di persone che comprano i giornali. Il raffronto dicembre 2016/dicembre 2015 parla chiaro: -9,8% di quotidiani venduti che corrispondono a un crollo mensile di 270 mila copie. Quelle vendute nell’ultimo mese dello scorso anno sono state complessivamente 2.503.296. A farla da padrone sono sempre i grandi gruppi di Rcs ed Espresso. Ma mentre i giornali di Rcs Mediagroup fanno registrare un -0,9%, quelli del gruppo di De Benedetti fanno segnare un complessivo +0,7%.
La voce grossa – Tra le radio chi fa la voce più grossa è Rtl 102.5 conquistano il 19,5% degli ascoltatori complessivi. A seguire Rds e Radio 105 con il 13,5% di radioascoltatori. Per quanto riguarda l’emittenza pubblica spunta al sesto posto della speciale classifica Radio1. I dati raccolti fanno riferimento al numero di ascoltatori nel giorno medio relativamente al periodo che va da giugno a dicembre 2016. Dati estrapolati dall’indagine annuale condotta da RadioMonitor.
Chi comanda – Passando al web il dato inequivocabile vede Facebook e Google padroni assoluti del mercato. Nel mese di dicembre 2016 sono stati oltre 30 milioni gli individui che si sono collegati ad Internet quotidianamente, di cui 25,4 milioni da dispositivi mobili (+17,7% rispetto a dicembre 2015). E se qualcuno avesse ancora dubbi su come e dove veicolare i propri messaggi, informativi o pubblicitari che siano, c’è un dato a fugare ogni perplessità: il tempo medio mensile dedicato da ogni utente alla navigazione su Facebook è stato di oltre 24 ore. Ecco perché Mark Zuckerberg è il vero padrone della comunicazione anche in Italia.