A Capodanno gli ex consiglieri regionali del Lazio brinderanno doppiamente. Il 31 dicembre scade infatti il contributo di solidarietà triennale introdotto a partire dal 1° gennaio 2015 sui vitalizi degli ex inquilini della Pisana, più di 270 ai quali si aggiungono una cinquantina di assegni di reversibilità, e calcolato in modo progressivo con 4 aliquote: 8% fino ai 1.500 euro lordi al mese, 10% dai 1.501 ai 3.500 euro, 13% dai 3.501 ai 6.000 euro e – infine – 17% oltre i 6.000 euro. Aliquote maggiorate del 40% per chi, a quello regionale, somma pure l’assegno per aver occupato uno scranno alla Camera, al Senato o al Parlamento europeo. Una trentina di ex consiglieri in tutto. Qualche nome? L’ex senatore e vicepresidente della Regione, oggi sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che al vitalizio da 3.408,19 euro netti che gli versa ogni mese Palazzo Madama cumula quello da 4.353,99 (sempre netti) della Pisana. Totale: 7.762,18 euro netti. Ad avercene. Se non vi basta, c’è pure il caso di Luciano Ciocchetti. Tre legislature a Montecitorio e due in Regione, l’ex Dc, Udc e Forza Italia incassa ben 5.977,27 euro netti di pensione: 3.343,60 dalla Camera e altri 2.633,67 dalla Pisana.
Arma spuntata – E che dire di Domenico Gramazio? Ve lo ricordate? Colui il quale il 24 gennaio 2008 nell’Aula del Senato festeggiò con champagne e mortadella la caduta del secondo Governo di Romano Prodi intasca un doppio assegno: 5.616,30 euro netti al mese dalla Camera e 4.890,50 dalla Regione. Anche in questo caso il totale è da far tremare i polsi: 10.506,80 euro netti. Senza dimenticare Fabio Ciani. L’ex parlamentare di Ulivo e Pd e consigliere regionale prende 5.741,13 euro netti: 2.944,42 da Montecitorio più 2.796,71 dalla Pisana. Cosa fa oggi Ciani? Il presidente del Circolo Montecitorio, l’esclusivo club di deputati, senatori (in carica ed ex), dipendenti della Camera e giornalisti parlamentari che si trova nel quartiere Parioli di Roma. Insomma, la musica è questa. E che musica. Essendo infatti un contributo una tantum, quindi non più ripetibile, quella che era stata annunciata come la “nuova scure” sui vitalizi nient’altro era che un pannicello caldo. Così i risparmi maturati, circa 4 milioni all’anno dal 2015 al 2017, appunto, dal 2018 ripiomberanno sotto forma di costi sul bilancio della Regione, complice pure l’affossamento al Senato del ddl Richetti che avrebbe ricalcolato col contributivo, oltreché quelli degli ex parlamentari, pure i vitalizi degli ex consiglieri regionali (Lazio compresi).
Verificare prego – “A partire dall’anno prossimo, la spesa per i vitalizi tornerà a lievitare a oltre 20 milioni di euro – attacca la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Corrado –. Questo privilegio anacronistico, uno schiaffo nei confronti delle famiglie e dei pensionati laziali che non riescono a far fronte ai bisogni primari, va semplicemente abolito”. Invece, sottolinea ancora Corrado, “assistiamo ai cosiddetti tagli lineari in tutti i settori, dalla sanità alla sicurezza mentre i partiti, per non mettere le mani nelle proprie tasche, continuano a definire il vitalizio un ‘diritto acquisito’”. Le soluzioni? Per la consigliera del M5S bisogna “introdurre il sistema contributivo e verificare i contributi effettivamente versati dai ‘vitaliziati’ rispetto a quanto già percepito a titolo di pensione” perché “abbiamo casi di ex consiglieri ultranovantenni che percepiscono l’assegno da 40 anni e che hanno incassato il doppio e in alcuni casi il triplo rispetto a quanto versato”. Ma anche “il divieto di cumulo del vitalizio” senza dimenticare “la cancellazione per i condannati”.
Twitter: @GiorgioVelardi