Sul tema dell’immondizia non c’è pace per la Capitale. Anche nel giorno in cui è stata trovata la soluzione che per sei mesi metterà al riparo Roma dalla possibile emergenza rifiuti, grazie a una serie di accordi per lo smaltimento sottoscritti con diverse regioni, tra la Pisana e il Campidoglio l’aria resta tesa (leggi l’articolo).
A riaccendere la polemica è stato il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, che si è lanciato all’attacco con parole durissime: “Questo schifo della più bella città del mondo, Roma, sommersa dai rifiuti deve finire. Noi vogliamo Roma pulita e far pagare ai romani meno tasse sui rifiuti” spiegando che “la soluzione di portare l’immondizia della Capitale in tutta Italia fino a dicembre non può che essere provvisoria perché costa caro alle famiglie, ai commercianti e ai ristoratori”.
Secondo il governatore dem “a questo punto Roma Capitale ha tutto il tempo per fare ciò che deve fare un’amministrazione che si rispetti” ossia “dotarsi di una serie di impianti che permetta di trasformare il rifiuto dov’è prodotto, perché i rifiuti”, lanciando l’ennesima stoccata ai grillini, “sono una risorsa in tutto il mondo visto” con numerose “città che li trasformano in materia prima”. Per questo, prosegue Zingaretti lanciando un guanto di sfida a Virginia Raggi, “serve urgentemente un piano di impianti” che “o lo fa il Comune di Roma oppure la Regione Lazio farà valere i poteri sostitutivi” individuando, tra le tante, la futura discarica di servizio della città che, a suo dire, “non sarà mai com’era quella di Malagrotta”.
A stretto giro è arrivata la replica piccata dell’assessore capitolino ai rifiuti e al risanamento ambientale, Katia Ziantoni, che fa notare al governatore quelle che reputa incongruenze. Prima fra tutte la presunta necessità di un piano di impianti visto che questo, fa sapere la grillina, esiste già ed è contenuto all’interno del “piano industriale di Ama approvato dall’Assemblea Capitolina” diversi mesi fa. Ma c’è di più.
La Ziantoni fa notare anche di essere “lieta che la Regione Lazio abbia finalmente accolto le soluzioni proposte da Roma Capitale per la gestione della crisi dei rifiuti a livello regionale” visto che la misura scelta è quella che “abbiamo proposto settimane fa”, “prevedendo di smaltire temporaneamente i rifiuti nella discarica di Viterbo, per poi attivare il conferimento fuori regione”. Una “soluzione ponte” che, racconta l’assessora grillina decisa a togliersi i sassolini dalle scarpe, “era stata inizialmente rifiutata dalla Regione Lazio nell’ambito dei tavoli convocati presso il Ministero della Transizione Ecologica”, salvo poi fare marcia indietro.