Per Zelensky va di male in peggio, Putin annuncia la liberazione del 60% della regione russa di Kursk e le sue truppe avanzano nel Donbass

Per Zelensky va di male in peggio, Putin annuncia la liberazione del 60% della regione russa di Kursk e le sue truppe avanzano nel Donbass

Per Zelensky va di male in peggio, Putin annuncia la liberazione del 60% della regione russa di Kursk e le sue truppe avanzano nel Donbass

Per l’Ucraina di Volodymyr Zelensky la situazione peggiora di ora in ora. Secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa di Mosca, le forze russe sono all’offensiva “in tutte le direzioni” per respingere le truppe ucraine nella regione di Kursk. Una manovra a tenaglia che avrebbe già portato alla “liberazione” di 800 chilometri quadrati di territorio, pari a oltre il 60% della regione. “Il nemico subisce perdite significative e si ritira dai territori occupati, nonostante il trasferimento di riserve aggiuntive”, ha affermato il ministero in una nota ufficiale.

Soltanto nelle ultime 24 ore, sempre secondo Mosca, sarebbero stati “liberati” quattro villaggi: Aleksandriya, Leonidovo, Russkoye Porechnoye e Kruglenkoye. Tuttavia, il conflitto, a dispetto delle promesse di Donald Trump, sembra essere ben lontano da una conclusione. Anzi, si torna a parlare di escalation. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha definito “preoccupante” l’eventualità di un “avanzamento dell’infrastruttura militare” britannica verso i confini russi, dopo la firma a Kiev di un trattato di partenariato tra Ucraina e Regno Unito.

Per Zelensky va di male in peggio

In questo contesto, cresce l’attesa per l’insediamento di Donald Trump, previsto per lunedì. Le sue dichiarazioni su un possibile disimpegno americano dal conflitto potrebbero cambiare drasticamente lo scenario geopolitico.

Nonostante ciò, il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitri Peskov, cerca di dissimulare la propria soddisfazione, affermando di non aspettarsi “cambiamenti radicali” nella posizione degli Stati Uniti verso la Russia con il cambio alla guida della Casa Bianca. Peskov ha sottolineato che, “nonostante le dichiarazioni di disponibilità al dialogo” da parte del tycoon, “non bisogna nutrire aspettative eccessive” riguardo a un possibile negoziato per porre fine, dopo tre anni, alla sanguinosa guerra in Ucraina.

Quel che è certo è che senza il supporto americano, difficilmente l’Ucraina potrà continuare la sua eroica resistenza contro l’invasore russo. Qualcosa che appare ben chiaro anche ai leader Ue che a parole annunciano, quasi a cadenza giornaliera, nuove forniture militari, ben consci che queste potrebbero non bastare.