Mentre Ucraina e Russia continuano a scambiarsi duri colpi – con i droni di Kiev che hanno colpito impianti petroliferi ed energetici russi e le forze di Mosca che hanno risposto bombardando l’ex repubblica sovietica – a far discutere è l’ultimo botta e risposta sulle trattative di pace tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin in merito alla possibile apertura ai negoziati di pace.
Zelensky provoca Putin
Il leader ucraino ha accusato il presidente russo di temere i negoziati e di voler trascinare il conflitto il più a lungo possibile. “Con le sue azioni sta confermando ancora una volta che ha paura dei negoziati, ha paura dei leader forti e sta facendo di tutto per prolungare la guerra. Ogni suo passo e tutti i suoi cinici trucchi mirano a renderla senza fine” ha spiegato Zelensky.
Lo stesso ha poi ricordato come Mosca, dopo aver lanciato una guerra ibrida contro l’Ucraina nel 2014, sia passata a un’invasione su vasta scala nel 2022 e ha denunciato il rischio che il Cremlino stia solo cercando di guadagnare tempo per preparare nuovi attacchi. Proprio per questo ha lanciato un appello ai partner internazionali affinché imparino dagli errori del passato: “Putin ha grandi opportunità per distruggere il mondo, ma il suo cuore è troppo piccolo e codardo per resistere alla reale pressione del mondo libero. Ed è per questo che dobbiamo agire in modo concertato e deciso (…) perché la vera pace è possibile solo se costringiamo la Russia ad accettarla”.
Una resistenza che, tuttavia, potrebbe essere messa a rischio dal possibile disimpegno degli Stati Uniti. Proprio per scongiurare questa ipotesi, Zelensky ha esortato Donald Trump a non tirarsi indietro, dichiarando in un’intervista a Fox News che “vogliamo che lui (Trump, ndr) stia dalla parte della giustizia, perché Putin non ha paura dell’Europa, ma degli Stati Uniti sì”.
La risposta di fuoco di Putin a Zelensky
Le parole di Zelensky hanno trovato la replica del presidente russo. Lo zar, infatti, ha definito “illegittimo” il leader di Kiev e per questo “privo di qualsiasi autorità per firmare documenti relativi a futuri negoziati di pace”.
Concetti ribaditi anche dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che ha invocato nuove elezioni in Ucraina. Secondo l’ex presidente russo, una rielezione di Zelensky sarebbe estremamente pericolosa, poiché il leader ucraino “continuerebbe a mentire patologicamente e a ritardare i negoziati in ogni modo possibile”, preferendo insistere nel “mandare diciottenni in guerra” pur di restare al potere, anche a discapito degli interessi del suo stesso Paese.
Il bluff delle sanzioni Ue a Mosca
Nel frattempo, l’Unione Europea continua a seguire la sua linea di fermezza nei confronti del Cremlino e si appresta a varare un nuovo pacchetto di sanzioni. Tuttavia, secondo quanto riportato da Politico, che avrebbe visionato la bozza dell’accordo, il pacchetto non includerà il divieto totale all’importazione di gas naturale liquefatto dalla Russia, nonostante le richieste in tal senso da parte di numerosi Paesi membri.