Londra parla pakistano, grazie a Sadiq Khan, il candidato sindaco dei laburisti originario del Paese asiatico. I primi risultati dello spoglio confermano il suo vantaggio sull’avversario, il conservatore Zac Goldsmith. Il margine è di 10 punti percentuali (45% contro 35%). Ed è questo l’unico motivo di gioia per il segretario del partito, Jeremy Corbyn, che esce abbondantemente incerottato dalle amministrative.
Tuttavia, per conoscere l’esito definitivo del voto a Londra bisognerà attendere lo scrutinio delle seconde preferenze, che finirà in tarda serata. Ma il trend sembra abbastanza chiaro. A nulla è servita la campagna elettorale aggressiva del suo principale rivale, che ha spesso alluso alla fede musulmana di Sadiq Khan, figlio di un autista di bus giunto nel Regno Unito per cercare fortuna. L’esponente del Labour non è comunque un nome nuovo: è stato uno degli uomini più fidati di Ed Miliband, l’ultimo candidato alle elezioni generali.
Disastro Labour
Il tracollo peggiore per i laburisti si è registrato in Scozia, storica roccaforte della sinistra britannica. Addirittura c’è stato il sorpasso da parte dei conservatori, attestati al 24% contro il 19% del partito di Corbyn. Lo Scottish National Party (SNP) ha invece ottenuto il 49%, andando vicino alla conquista della maggioranza assoluta dei 65 seggi nel Parlamento locale, fermandosi a 63 seggi sul totale di 129. Per la leader Nicola Sturgeon si tratta di un “risultato storico”, che comunque rappresenta una conferma del consenso dello Snp.
Il bilancio è quindi negativo per il Labour, tanto che ambienti conservatori vicini al premier David Cameron parlando di “una vittoria a valanga”, nonostante lo scandalo dei Panama Papers che ha coinvolto il numero uno del Governo britannico.