Nel Pacifico la tensione continua a crescere. Dopo le esercitazioni congiunte della marina cinese e di quella russa che spaventano i Paesi dell’area, l’esercito di Xi Jinping, letteralmente senza alcun preavviso, ha testato un missile balistico intercontinentale dotato di una “testata fittizia”. A darne notizia è il ministero della Difesa di Pechino con una dichiarazione insolita visto che raramente le autorità della Cina parlano dei loro lanci.
Non sono stati forniti dettagli sul luogo preciso della caduta o sulla natura del missile. Il ministero non ha nemmeno specificato se sia stato lanciato da un sottomarino o da terra. L’unica certezza è che i missili balistici intercontinentali sono tra le armi più potenti al mondo e possono potenzialmente trasportare testate nucleari per colpire qualsiasi punto sul pianeta.
“La Forza missilistica dell’Esercito Popolare di Liberazione ha lanciato con successo un missile balistico intercontinentale che trasportava una testata di addestramento fittizia nell’Oceano Pacifico alle 8.44 (le 2.44 italiane) del 25 settembre. Il missile è caduto esattamente all’interno della zona marittima prestabilita”, ha dichiarato il ministero della Difesa, secondo cui “questo lancio di missili fa parte del programma annuale di addestramento di routine della Forza missilistica. Ha testato efficacemente le prestazioni di armi ed equipaggiamenti e il livello di addestramento delle truppe, raggiungendo l’obiettivo desiderato”.
Xi Jinping ha testato a sorpresa un nuovo missile balistico intercontinentale. Protestano il Giappone e la Nuova Zelanda
Un test che ha scatenato le proteste dei Paesi dell’estremo oriente. In particolare Tokyo, attraverso il capo di gabinetto del governo nipponico Yoshimasa Hayashi, ha dichiarato che il lancio di missili da parte della Cina desta “seria preoccupazione per il Giappone e la comunità internazionale”, aggiungendo che la cosa più grave è che Pechino “non ha dato notifiche preventive” dei suoi piani.
Dello stesso avviso anche il governo della Nuova Zelanda che ha condannato il test missilistico, definendolo “uno sviluppo sgradito e preoccupante” che agita l’area. “I leader del Pacifico hanno chiaramente espresso la loro aspettativa che abbiamo una regione pacifica, stabile, prospera e sicura”, ha detto un portavoce del ministro degli Esteri, Winston Peters.