La Camera dei Comuni ha appoggiato a larga maggioranza – 412 voti contro 202 – la mozione del governo sulla richiesta di un rinvio breve della Brexit e un terzo tentativo di ratifica dell’accordo proposto dalla premier Theresa May all’Unione europea.
Nella mozione il governo ha fissato la data del 20 marzo come termine massimo entro il quale tenere un terzo voto di ratifica dell’accordo sulla Brexit. Il testo prevede che se il Parlamento approverà l’accordo entro mercoledì prossimo, il governo chiederà all’Ue un rinvio al 30 giugno della data di uscita (oggi fissata al 29 marzo).
Ma se l’accordo, già bocciato due volte alla Camera dei Comuni, non passerà entro mercoledì prossimo, allora il governo avrà bisogno di chiedere una proroga più lunga. May ha già avvertito che il rinvio potrebbe essere più lungo di tre mesi; questo scenario costringerebbe la Gran Bretagna a partecipare alle elezioni europee.
Il governo britannico, per ottenere la proroga oltre il 29 marzo, dovrà comunque richiedere l’autorizzazione dell’Unione europea. Questa mattina il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, si era detto disponibile a chiedere ai 27 leader “di essere aperti per un’estensione lunga se il Regno Unito troverà necessario ripensare la propria strategia sulla Brexit e per costruire il consenso attorno a questa”.
Sempre oggi la Camera dei Comuni britannica aveva bocciato l’emendamento presentato dalla ex Tory poi confluita nel Gruppo Indipendente, Sarah Wollaston, che proponeva di estendere l’articolo 50 del trattato di Lisbona per concedere tempo all’organizzazione di un secondo referendum sulla Brexit.