Un netto passo indietro, che è a tutti gli effetti un’apertura per accogliere le istanze degli agricoltori che da giorni, sui loro trattori, protestano in tutta Europa. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato alla plenaria del Parlamento europeo il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi.
Secondo la presidente dell’esecutivo comunitario “i nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro, ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile”.
Il passo indietro di Von der Leyen sui pesticidi
La presidente proporrà al collegio dei Commissario il ritiro della proposta sui pesticidi, un regolamento che è diventato “un simbolo di polarizzazione”. In futuro, assicura, ci sarà comunque “una nuova proposta, più matura”. Ora bisogna “analizzare insieme la situazione, condividere idee e sviluppare scenari per il futuro”, secondo la presidente della Commissione Ue. Andando “oltre un dibattito polarizzato” e creando fiducia, che è “la base fondamentale per soluzioni praticabili”.
L’altra apertura arriva sul fronte dei sussidi pubblici. Per Von der Leyen “gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura e forse noi non l’abbiamo fatto in modo convincente”. Si parla di “un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa: i sussidi pubblici possono fornire tali incentivi”.
Aperture arrivano anche dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo cui “gli agricoltori meritano di essere rispettati per il lavoro gigantesco che fanno a nostro servizio e per il ruolo che svolgono nella lotta al cambiamento climatico”. Va inoltre affrontata “la questione dei redditi equi” e della riduzione della “burocrazia per avere regole di gioco eque”. Le due proposte della presidente della Commissione e l’apertura anche di Michel sembrano voler inviare un messaggio agli agricoltori, nella speranza che così si fermi la protesta dei trattori che ormai è diffusa in tutta l’Ue, Italia compresa.