La partita delle nomine Ue si gioca questa settimana. L’Europarlamento sarà infatti chiamato a votare le decisioni dei capi di Stato sui cosiddetti top jobs e, in particolare, sul bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.
Lo scrutinio segreto è atteso per il 18 luglio e von der Leyen in questi giorni sta tentando il tutto per tutto per garantirsi i voti delle singole delegazioni, se non addirittura dei singoli eurodeputati. La fiducia dovrebbe essere votata da Popolari, Socialisti, Liberali e probabilmente Verdi.
I nuovi incontri di von der Leyen
La presidente in cerca del bis incontrerà di nuovo la sinistra di The Left in queste ore e poi i Conservatori guidati da Giorgia Meloni. Il gruppo dell’Ecr, però, sembra ormai fuori dai giochi e il suo eventuale sostegno a von der Leyen potrebbe non essere così decisivo. La presidente uscente della Commissione sembra aver puntato più sui Verdi per garantirsi il bis.
C’è però un rischio che incombe su von der Leyen: alla vigilia del voto ci sarà il verdetto della Corte di Giustizia Ue sui ricorsi contro la Commissione per la mancanza di trasparenza nei contratti sui vaccini anti-Covid. E i numeri alla plenaria sono invece risicati, perché la presidente uscente dovrebbe contare sul voto di 400 eurodeputati di Ppe, Pse e Renew. Ma in realtà i dubbi in queste formazioni non mancano, a partire dagli 11 Popolari francesi e sloveni e dai liberali irlandesi. Decisivi potrebbero essere anche i 21 europarlamentari del Pd, che comunque parlano di “buone” premesse.
Von der Leyen spera nei 53 voti dei Verdi, che puntano a un voto di gruppo, ma solo in cambio di un documento scritto che ne certifichi l’ingresso nella maggioranza. Il colloquio decisivo è previsto per martedì. Mentre per quanto riguarda l’Ecr, nessuna decisione è stata presa, almeno ufficialmente.
Gli altri voti
La plenaria è attesa al primo voto, quello forse più scontato, martedì: la presidente uscente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, cerca una conferma alla guida dell’Eurocamera per altri due anni e mezzo. Dovrebbe ricevere il sostegno di tutte le delegazioni italiane, comprese Lega e Fratelli d’Italia. Si voterà anche sui 14 vice, un primo test per la tenuta del cordone sanitario contro i Patrioti di Orban.