Cose da pazzi. Il governo voleva utilizzare la Commissione d’inchiesta sul Covid per processare l’allora premier e attuale leader del M5S, Giuseppe Conte, e invece finisce per far litigare i suoi alleati. In particolare le frizioni riguardano Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Nei giorni scorsi ci sono state una serie di audizioni discutibili. Prima quella dell’ingegnere Dario Bianchi, fondatore della JC-Electronics Italia che avrebbe dovuto importare mascherine certificate dalla Cina e che poi ha ricevuto la risoluzione del contratto da parte della struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri con la successiva richiesta di danni.
Poi quella di Miguel Martina, già funzionario dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che ha raccontato come in nome di una necessità politica la pubblica amministrazione avrebbe derogato a tutte le norme, azzerando controlli doganali, consentendo l’importazione di mascherine non idonee.
FdI organizza una conferenza stampa, FI non ci sta: “No all’uso politico della Commissione d’inchiesta sul Covid”
Nei lavori della commissione Covid “sta emergendo uno scandalo” che “dimostra o la sciatteria o la malafede di chi doveva garantire la sicurezza degli italiani e invece ha garantito tutt’altro. In ogni caso, queste persone bisogna chiamarle a rispondere”. I parlamentari di FdI, di fronte a quello che ritengono il “silenzio generale” sui lavori della commissione di inchiesta, si sono detti “costretti” a sollevare in una conferenza stampa alla Camera il caso degli “880 milioni di mascherine contraffatte, pagate 1,25 miliardi, acquistate dal commissario Arcuri a 3-4 volte il prezzo di mercato”, come hanno spiegato i capigruppo Lucio Malan (Senato) e Galeazzo Bignami (Camera), e i deputati Alice Buonguerrieri e Francesco Filini.
Pronta la replica di Forza Italia al vetriolo. “Apprendiamo con sorpresa dalle agenzie che il Gruppo Fratelli d’Italia sta tenendo una conferenza stampa per commentare l’andamento dei lavori della commissione Covid, tra l’altro anticipando come già accertati e conclusivi i contenuti di alcune audizioni fin qui svolte. Vorremmo ricordare che questa è una commissione d’inchiesta, non uno strumento ad uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un’attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un’accurata riflessione, approvare una relazione”, dichiarano i componenti azzurri della commissione parlamentare Covid, Licia Ronzulli, Stefano Benigni e Annarita Patriarca.
Le opposizioni sdegnate: maggioranza allo sbando, l’atto di FdI è delinquenziale
Scontata la reazione di sdegno da parte delle opposizioni. “Sulla Commissione Covid la maggioranza è allo sbando totale. Da un lato Fratelli d’Italia convoca una conferenza stampa per rilanciare le tesi di un singolo audito senza alcuna documentazione sufficiente, confermando la sua propaganda, che è la stessa di quando cambiavano tesi a seconda della convenienza politica: prima chiedevano di chiudere tutto, poi di aprire tutto. Dall’altro, Forza Italia prende le distanze e dice una cosa tanto ovvia quanto importante: la Commissione Covid non è un megafono per un singolo partito, ma un organismo che deve lavorare su fatti e non su insinuazioni”, dice il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli.
“Tenere una conferenza stampa per commentare l’andamento dei lavori della stessa Commissione, tra l’altro tirando conclusioni ed emettendo giudizi politici, è indecente, al limite del delinquenziale”, hanno detto i dem Francesco Boccia e Ylenia Zambito.
“Viene quasi da ridere: le uniche certezze sui ‘prenditori’ dell’emergenza pandemica riguardano Daniela Santanchè, approfittatrice numero uno in quei mesi. Tanto che sui di lei pende il sospetto di una truffa ai danni dello Stato di non poco conto. Strano che Malan non abbia utilizzato lo stesso mood poliziottesco per questa signora che, oltre a essere ancora ministra del Turismo indecentemente in carica, è anche una senatrice del suo gruppo. Se Malan e gli altri scudieri di Meloni vogliono piena luce, inizino dal guardare in casa loro: farebbero indubbiamente meno figure barbine”, commenta infine la deputata del M5S, Emma Pavanelli.