Volano gli utili e i dividendi di Mps, un segnale anche a Mediobanca

Per Mps volano gli utili e i dividendi, ma il vero focus della banca senese continua a essere l'operazione Mediobanca.

Volano gli utili e i dividendi di Mps, un segnale anche a Mediobanca

Quasi due miliardi di utili. Mps festeggia ottimi risultati nel 2024 e riparte alla conquista di Mediobanca. L’approvazione dei dati contabili non può che essere l’occasione per rilanciare l’offerta che potrebbe dar vita al terzo polo bancario, il sogno – prima di tutti – del governo Meloni. Nel 2024 Mps ha raggiunto utili per 1,95 miliardi, una cifra in calo del 4,9% rispetto al 2023, quando erano stati superati i 2 miliardi ma anche grazie ai rilasci di riserve sui rischi legali (per 471 milioni). Il risultato, sottolinea in una nota la banca, è invece in crescita del 16,9% per la parte relativa alle attività caratteristiche.

L’altra notizia arriva dalla cedola, che è più che triplicata: sale da 0,25 a 0,86 euro per azione. Il monte dividendi è superiore al miliardo con un pay-out del 75% sull’utile ante imposte. Proprio sul fronte dei dividendi va ricordato come a guadagnarci non saranno solo alcuni grandi azionisti – e protagonisti nell’operazione Mediobanca, soprattutto in ottica Generali – come Caltagirone e l’holding Delfin, ma anche e soprattutto il Tesoro. Che, con la quota dell’11,7% nel capitale dell’istituto senese (è primo azionista), incasserà 127 milioni di euro di dividendi.

Il vero focus di Mps: l’offerta su Mediobanca

Il focus, però, va ovviamente anche oltre i conti. D’altronde Mps lo sottolinea anche nella nota, dicendo di essere “pronta per realizzare un processo di sviluppo industriale attraverso un’innovativa business combination con Mediobanca per la nascita di un nuovo campione nazionale, a beneficio di tutti gli stakeholder”. Il concetto del “nuovo campione nazionale” viene ribadito anche dall’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, in conference call. Non a caso è stato il tema su cui più si è soffermato, sottolineando che le sinergie lorde stimate in 700 milioni sono quelle minime iniziali e l’aspettativa è di creare un valore maggiore, grazie alle caratteristiche dei due istituti, rispetto a una fusione tra due banche commerciali. Lovaglio offre rassicurazioni anche sul fronte di Mediobanca, dicendo che l’offerta “non andrà a colpire l’identità” di Piazzetta Cuccia.

Ma, allo stesso tempo, non manca una stoccata: “Il contributore principale è il 13% della quota Generali che rappresenta circa il 40% dell’utile totale”. Lovaglio infatti sottolinea che “senza la quota di Generali, il valore di mercato di Mediobanca sarebbe non più di 7 miliardi di euro” . Un po’, forse, anche per giustificare la mossa di un piccolo che prova a cannibalizzare il grande. Tornando sui numeri, nel 2024 il risultato operativo netto è di 1.748 milioni, in crescita rispetto ai 1.511 dell’anno precedente e oltre le stime di consenso che prevedevano 1.690 milioni. Cresce del 2,8% il margine d’interesse sull’anno, mentre è elevata (del 10,8%) la crescita delle commissioni nette. Infine, crescono anche gli oneri operativi, soprattutto grazie al +4,2% delle spese per il personale dettate dal rinnovo del contratto nazionale.