“Se è normale andare in giro armati? Se ha il porto d’armi sì, lasciamo che la magistratura e la polizia facciano le loro indagini. Da quello che emerge è stato aggredito da un pregiudicato e clandestino, lasciamo che emergano tutti i rilievi, quando qualcuno muore è sempre una sconfitta e un momento di lutto ma prima di giudicare e condannare bisogna andare cauti, non penso che Voghera si sia trasformata in un far west”. È quanto ha detto ad Agorà il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando del caso dell’assessore di Voghera, Massimo Adriatici, che l’altro ieri sera ha sparato e ucciso un 29enne marocchino (leggi l’articolo).
“Se si tratterà di legittima difesa – ha aggiunto Salvini – qualcuno dovrebbe chiedere scusa a questo assessore della Lega, sarei curioso di capire se l’assessore fosse stato del Pd si sarebbe messo in piedi questo processo preventivo”.
“Spetta naturalmente alla magistratura fare piena luce sull’uccisione di Youns El Boussetai – ha detto la capogruppo di LeU al Senato, Loredana De Petris a proposito della vicenda di Voghera -, ma non si capisce proprio come possa essersi trattato di legittima difesa. Perché parta un colpo bisogna che un’arma sia stata estratta, che il colpo sia in canna e che sia stata tolta la sicura. E’ dunque comunque accertato che un assessore alla sicurezza girava per Voghera con la pistola spianata in mano, pronto a puntarla come nel Far West”.
“E’ gravissimo – ha concluso l’esponente di LeU -, sotto ogni punto di vista, che la Lega e Salvini invece di stigmatizzare un simile comportamento lo rivendichino e lo difendano. Questa concezione della sicurezza, che spinge ad armarsi e spesso anche a farsi giustizia da soli, produce solo insicurezza e tragedie”.
“Trovo agghiaccianti le parole di Salvini di queste ore, trovo spaventosa l’idea di società e di umanità che descrivono” ha scritto su Facebook, invece, il vice presidente dei senatori del Pd, Franco Mirabelli. “Un uomo ha sparato e ucciso un altro uomo. È una tragedia -prosegue l’esponente del Pd – prima dei giudizi dovrebbe prevalere il cordoglio per la vittima, il dolore di fronte a una tragedia”.
“Invece no! Nel mondo leghista viene prima il bisogno di difendere uno che è dei loro – aggiunge Mirabelli parlando ancora del caso Voghera -, di giustificarlo a prescindere, di presentarlo come una vittima o come un eroe. Sono sicuro che chi ha ucciso oggi sta soffrendo, ha meno certezze di Salvini e forse si è pentito di girare armato e di aver impugnato quella pistola. Ma il leader leghista sceglie di giustificare e spiegare anziché riflettere su cosa c’è di sbagliato nell’idea della sicurezza fai da te che tanto gli piace, ma che provoca tragedie e disegna una società in cui c’è più paura, meno sicurezza e la vita vale di più o di meno a seconda della storia delle persone”.