Sarà il prefetto Vittorio Rizzi il nuovo capo del Dis. Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi, verrà nominato formalmente in Consiglio dei ministri oggi e sostituirà la dimissionaria Elisabetta Belloni come direttore dei servizi segreti. La conferma della nomina è arrivata in conferenza stampa dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma chi è Vittorio Rizzi, che dal 15 gennaio assumerà il nuovo incarico?
Cos’è il Dis
L’incarico di Rizzi sarà operativo dal prossimo 15 gennaio. Il Dis, quale Dipartimento incaricato di coordinare le due agenzie operative dell’intelligence italiana, interna ed esterna, è il luogo dove gli 007 di casa nostra sono chiamati a riferire. Il primo anello di controllo dell’esecutivo.
Chi è Vittorio Rizzi, nuovo capo dei servizi segreti
Nato a Bologna il 21 settembre 1959, Vittorio Rizzi ha scalato gerarchie e incarichi nei tanti anni di servizio e impegno nella Polizia di Stato. Negli anni è passato dai ruoli operativi a quelli più di coordinamento, di studio. In tanti lo ricordano nella sala operativa della Questura di Roma, alla fine degli anni ’80.
Laureato in Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni, Rizzi a via San Vitale diventa presto investigatore a tutto tondo. Poi l’incarico nella Squadra mobile di Venezia, Milano e quindi il ritorno a Roma. Il ritorno nella Capitale fa registrare successi importanti, come la cattura del pluriomicida Angelo Stazzi, l’infermiere condannato all’ergastolo in via definitiva per aver provocato la morte di alcuni anziani in una casa di riposo.
Con il coordinamento della Procura e di alti magistrati come Italo Ormanni, Franco Ionta e Giancarlo Capaldo, Rizzi avvia nella Capitale il gruppo di lavoro sui cold case. Verrà risolto, così, dopo lunghi anni di mistero il delitto dell’Olgiata.
Poi si arriva alla sera del 14 febbraio 2008, quando nel parco della Caffarella una ragazzina insieme con il fidanzatino vengono aggrediti e lei brutalmente violentata. Le indagini sono difficili, ma in breve si riesce ad avere un identikit degli stupratori. Una fuga di notizie e la cattura di due romeni fa sembrare chiuso il cerchio. Ma passano alcuni giorni e si scopre che sono state arrestate due persone che non c’entravano niente, colpevoli solo di somigliare ai veri autori, comunque bloccati dagli inquirenti.
La carriera e l’operato di Rizzi
Le indagini sul terrorismo e i processi per gli omicidi dei giuslavoristi Marco Biagi e Massimo D’Antona, con l’individuazione di quelle nuove Brigate rosse che sembravano pronte in quegli anni ad incendiare ancora l’Italia, sono dei successi nella sua carriera.
Come gli incarichi quale direttore del servizio Polizia stradale, o di Questore a L’Aquila. Con la nomina a prefetto nel maggio 2016, e l’incarico di direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, dà impulso ad una struttura che si occupa delle strategie di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali.
Rizzi è stato al vertice di organismi interforze in ambito nazionale e internazionale ed è stato presidente dell’organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazioni nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso; co-presidente del Working Group Covid 19; e del Next generation EU law enforcement forum; Co-driver del progetto I-CAN (Interpol/Italy Cooperation Against ‘Ndrangheta); presidente dell’Osservatorio contro gli atti di Discriminazione – Oscad e presidente del Comitato Interministeriale del programma per l’attuazione dei regolamenti UE dell’interoperabilità.
Nel maggio del 2019 Rizzi viene scelto per ricoprire l’incarico di vice direttore generale della pubblica sicurezza – Direttore centrale della polizia criminale. Nel 2023 è vice capo vicario della Polizia. Poi, l’anno successivo, l’approdo ai servizi come numero due dell’Aisi, l’Agenzia informazioni e sicurezza interna della Repubblica.
Dal 2018 il nuovo capo dei servizi segreti è professore di criminologia all’Università La Sapienza di Roma e dal 2023 docente di Sociologia del Crimine all’Università degli Studi Internazionali. Nel luglio 2022 è stato nominato, a cura del Senato accademico della Sapienza. Inoltre, svolge attività di docenza presso la Società italiana per l’organizzazione internazionale, in materia di crimini dell’odio e di cooperazione internazionale di polizia.