Prima si sono ripresi i vitalizi, ora cercano di tappare la bocca a chi la pensa diversamente in Senato. A denunciarlo è il M5S che grida allo scandalo perché la casta, a Palazzo Madama, sta negando la possibilità di un dibattito sul tema di quello che definiscono “un odioso privilegio”.
Sui vitalizi proseguono le resistenze dei partiti tradizionali che restano sordi alla richiesta dei grillini di calendarizzare la discussione sui vitalizi come si evince dal fatto che ieri la Conferenza dei capigruppo del Senato si è conclusa con un nulla di fatto, ossia col rinvio di ogni decisione ad una nuova riunione che si terrà martedì prossimo.
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“Si è molto discusso. Chiederemo che mercoledì mattina si svolga la discussione su una mozione che riguardi il tema dei vitalizi ai condannati” spiega la vice presidente M5S del Senato, Paola Taverna (nella foto). “Speriamo di arrivare ad una posizione che sia condivisa da tutti” ha precisato la grillina parlando della mozione che i 5S intendono depositare per impegnare il Senato “ad adoperarsi nei luoghi preposti per ripristinare una normativa che possa regolare i casi dei vitalizi per i condannati”.
Un dibattito che, secondo la Taverna, “è doveroso nei confronti dei cittadini”. Dello stesso avviso Pietro Grasso, la cui delibera che levava i vitalizi ai condannati è stata annullata, secondo cui “il problema non è Formigoni” ma che “c’è la scelta di continuare a dare un’indennità a chi non la merita in quanto condannato”.
La pensa diversamente, ad esempio, l’europarlamentare, vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che questa mattina, ospite a Un giorno da Pecora, ha detto che sulla restituzione dei vitalizi “abbiamo votato a favore perché è una questione di diritto. La pensione è legata al lavoro che uno ha fatto. La condanna non prevede che venga tolta la pensione”.