“Abbiamo iniziato a fare i conteggi e si parla di più di due milioni di euro, ancora tutti da verificare”. Ma non è soltanto il danno economico a spingere i Cinque Stelle a gridare “vergogna” contro la sentenza del Consiglio di garanzia di Palazzo Madama che martedì ha restituito il vitalizio al condannato Roberto Formigoni e agli altri ex senatori pregiudicati. è anche la beffa di una decisione “tutta politica” che, per la senatrice-questore 5S, Laura Bottici, rappresenta la negazione dei principi “di trasparenza, di equità, di rispetto verso gli elettori” dei quali i leader degli altri partiti si riempiono la bocca solo a parole.
Con la decisione del Consiglio di garanzia di Palazzo Madama, il condannato Formigoni e tutti gli altri ex senatori pregiudicati si riprendono il vitalizio. La battaglia contro il privilegio della Casta più odiato dagli italiani è arrivata al capolinea o ci sono margini, magari, per varare una nuova delibera che rimpiazzi quella di Grasso?
“La battaglia continua con qualsiasi atto che possa ristabilire all’interno del Palazzo un principio di giustizia nei confronti di tutti i cittadini che stentano ad arrivare a fine mese. La delibera del 2015 è stata fatta per moralizzare la politica; se Lega e Forza Italia continuano a proteggere i condannati significa che il nostro lavoro all’interno delle istituzioni ancora non è finito. E ricordiamo che il Consiglio di Garanzia è un organo giurisdizionale interno ma composto solo da politici, la decisione di ieri è tutta politica”.
Intanto fa discutere che tra le motivazioni della decisione di primo grado adottata dalla Commissione contenziosa – e adesso confermata anche in appello – siano stati tirati in ballo provvedimenti come il Reddito di cittadinanza e Quota 100 per giustificare il ripristino del vitalizio agli ex senatori condannati. Cosa ne pensa?
“Hanno strumentalizzato la legge sul Reddito di Cittadinanza e Quota 100 per cercare di ridicolizzare il Movimento 5 Stelle, ma in realtà hanno dato uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini, specialmente in questo momento di crisi economica generale. Voglio ricordare che il Reddito di Cittadinanza in questi anni ha supportato centinaia di migliaia di persone che erano sotto la soglia della povertà”.
Quanto potrebbe costare alle casse di Palazzo Madama la restituzione del vitalizio a tutti gli ex senatori condannati e, soprattutto, che messaggio arriva al Paese e ai comuni cittadini da questa sentenza?
“Abbiamo iniziato a fare i conteggi e si parla di più di due milioni di euro, ancora tutti da verificare. La delibera 57 del 2015 prevedeva la restituzione delle somme versate in eccedenza e nel momento della riabilitazione, il versamento alle casse del Senato delle somme restituite per poter ricevere nuovamente il vitalizio. Per avere dei conteggi precisi dobbiamo contattare tutti i diretti interessati”.
Curiosamente sulla questione, soltanto un anno fa, Salvini definiva “vergognoso e disgustoso” il vitalizio ai condannati. Eppure martedì, in Consiglio di garanzia, a votare a favore del ripristino l’assegno ai condannati sono stati, oltre al presidente Vitali (Forza Italia), proprio i leghisti Pepe e l’ex 5 Stelle Grassi. Come si spiega la giravolta del Carroccio?
“Si spiega con la solita condotta della Lega: parole vuote e propaganda. La Lega fa così su tutto: a parole dicono di stare dalla parte dei cittadini, poi quando c’è da prendere decisioni vere rispondono a vecchie logiche politiche. Ora si nascondono dietro l’indipendenza dell’organo giurisdizionale interno, appellandosi a norme esterne. Ma fingono di dimenticare che le stesse norme possono essere applicate all’interno del Senato solo tramite delibere del Consiglio di Presidenza, e loro la delibera che ribadiva il principio di disciplina e onore dei parlamentari sulla scia della legge Severino l’hanno annullata”.
Che effetto le fa assistere alla restaurazione di quello che il Movimento Cinque Stelle definisce da sempre “un odioso privilegio” mentre il Paese vive la più devastante crisi dal secondo dopoguerra?
“Mi fa un brutto effetto. Molto spesso sento i leader degli altri partiti parlare di trasparenza, di equità, di rispetto verso gli elettori. Poi quando si tratta di passare dalle parole ai fatti vedo presente solo il Movimento Cinque Stelle”.