Visite oculistiche anche dall’ottico, rivolta dei medici in Lombardia

Rivolta dei medici contro la proposta del Consiglio regionale di autorizzare visite fatte da non medici. L'Ordine: "Chiameremo la polizia"

Visite oculistiche anche dall’ottico, rivolta dei medici in Lombardia

Se veramente in Lombardia si autorizzeranno le visite mediche nei negozi di ottica o nelle farmacie, “chiameremo la polizia”. La non velata minaccia arriva dall’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Milano che, “dopo un Consiglio convocato oggi d’urgenza”, offre “non solo tutta la solidarietà ai medici oculisti, dopo aver letto la loro lettera in cui si contesta – giustamente – il contenuto delle proposte presentate in Consiglio regionale, ma anche supporto legale e costituendosi parte civile. Su questo l’Ordine dei medici non farà sconti a nessuno, bloccando le attività illegali e chiamando le forze dell’Ordine”.

Le visite mediche fatte da non medici

Motivo del contendere è la gestione delle liste d’attesa, questa volta in campo oculistico, e due proposte di ordini del giorno della maggioranza di centro-destra che sostiene Attilio Fontana, che prevedono “in vario modo e con varie modalità, che all’interno dei negozi di ottica, nelle farmacie, dei servizi, che gli ottici e gli optometristi (che non sono medici) possano fare visite oculistiche”, spiega l’Ordine.

Il presidente Rossi: “Così il centro-destra viola la legge”

“Ciò che preoccupa – sottolinea il presidente dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi – è che dei consiglieri regionali abbiano votato degli ordini del giorno senza nemmeno porsi il problema di cosa stavano facendo. Come si può far votare documenti nei quali si afferma che visto che ci sono delle liste d’attesa, la visita oculistica la può fare l’ottico? È come scrivere che siccome ci sono pochi professori, le lezioni possono farle anche i bidelli. In cui siccome ci sono pochi piloti di aerei, li potranno pilotare anche gli addetti ai bagagli dell’aeroporto, magari dopo un corso nel fine settimana”.

“Premesso che gli ordini del giorno sono ormai diventati ‘oro farlocco’ utili solo a dimostrare che i consiglieri fanno qualcosa, questa volta si è veramente passato il segno – precisa Rossi -. Va bene essere disinvolti, ma mettere addirittura nero su bianco che si deve commettere un reato e che si impegna la Giunta a valutare di fare una DGR che consente di commettere dei reati è gravissimo, è una proposta di una superficialità disarmante, che viola il codice penale, che mette nelle condizioni dei tecnici a compiere un atto medico, dunque una attività illegale. Non si può sentire”.

“Non dimentichiamoci inoltre – conclude Danilo Mazzacane (oculista e referente della medicina area strategica del territorio per l’OMCeOMI) – che, come Ordine, tuteliamo prima di tutto la salute dei cittadini, non tanto le categorie in sé. In questo caso le due cose vanno più a braccetto che mai”.