Virus sinciziale: una nuova preoccupazione per esperti e famiglie in vista anche della stagione invernale che è alle porte. Il primo caso è stato isolato a Roma.
Virus sinciziale: cos’è
Il virus sinciziale è la nuova preoccupazione degli esperti e non solo. Si tratta di un virus respiratori che in alcuni casi e soggetti può portare anche alla morte. Intanto, in occasione della Rsv Awareness Week, settimana di sensibilizzazione sul virus respiratorio sinciziale (Rsv) organizzata dalla European Foundation for the care of newborn infants, torna la campagna di Sanofi ‘Together Against Rsv’ per fornire alle famiglie, in forma semplice e coinvolgente, informazioni utili per riconoscerne i sintomi e intervenire. Come ha fatto sapere il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, a livello globale il Virus Respiratorio Sinciziale colpisce 64 milioni di persone e causa 160.000 decessi ogni anno.
Virus sinciziale: i sintomi e chi colpisce
“Ci aspettiamo, in due o tre settimane, l’inizio dell’epidemia annuale di virus respiratorio sinciziale che ha tra le cause tipiche, nei bambini, la bronchiolite” ha dichiarato alll’Adnkronos Salute Fabio Midulla. “Per quanto riguarda la bronchiolite abbiamo già dei bambini ricoverati, con forme non gravissime, causate però da rinovirus e non, ovviamente, da virus sinciziale. Il rinovirus, infatti è uno dei virus respiratori che colpisce l’infanzia e può provocare bronchite asmatica o, appunto, bronchiolite”, ha spiegato l’esperto. “L’epidemia annuale – ha continuato Midulla – comincia sempre col rinovirus e solo dopo comincia a comparire il virus respiratorio sinciziale. In questi giorni stiamo già vedendo infezioni respiratorie, dalle situazioni medie a quelle più complicate, perché sta cambiando il clima, con variazioni termiche che favoriscono la circolazione virale”.
Il primo caso a Roma
Al Policlinico Umberto I di Roma è stato isolato in un bambino di tre mesi il primo caso autoctono del virus respiratorio. Due giorni fa “un altro caso di Vrs era stato confermato in una bimba proveniente dalla Danimarca, e ricoverata sempre all’Umberto I. Si trattava dunque di un caso di importazione, mentre il neonato di tre mesi è il primo caso autoctono di Vrs a Roma” ha sottolineato Midulla.