In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a denunciare che le molestie sulle donne sono ancora “troppe e inaccettabili”. Il capo dello Stato, durante la cerimonia al Quirinale, afferma che “sono ancora frequenti, inaccettabili molestie, pressioni illecite nel mondo del lavoro, discriminazioni, così come da anni viene denunciato”.
Tutto questo, sottolinea Mattarella, “senza perdere memoria delle violenze”, afferma ricordando le vittime come Giulia Cecchettin. Come ricorda il capo dello Stato, “si conferma che le donne – nell’arte come in tanti altri campi – per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabili sulla loro attività. Come se a loro fossero richiesti obblighi ulteriori e dovessero superare continuamente esami e giudizi più rigorosi”.
Mattarella: troppe e inaccettabili molestie sulle donne
Per Mattarella quello che ha descritto è “un fenomeno purtroppo ben noto, ampiamente studiato, che affonda le radici in pregiudizi e stereotipi sulle donne che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate”. Tema della giornata è l’arte, relativa alle donne, e il capo dello Stato evidenzia come sia stata “la rivoluzione della libertà femminile – “rivoluzione silenziosa” secondo la definizione dell’economista insignita del Nobel, Claudia Goldin – che ha avuto le donne come protagoniste e le ha condotte a sancire il diritto pieno alla parità, anche nel campo artistico”.
Rivoluzione silenziosa che “continua ai nostri giorni: sono sempre di più le donne scrittrici che scalano le classifiche di diffusione o che lavorano al vertice delle case editrici”. Così come nel settore musicale, nell’architettura, nel design.