La Commissione Affari Giuridici dell’Eurocamera si è espressa contro l’uso, voluto da Ursula von der Leyen, dell’art. 122 dei Trattati, che elude la consultazione del Parlamento europeo, per far approvare il suo piano di riarmo da 800 miliardi.
Mario Furore, europarlamentare M5S, ci spiega che succede?
“Ha vinto il buon senso e hanno perso Ursula von der Leyen e anche Giorgia Meloni che avevano utilizzato un codicillo del Trattato europeo per cercare di esautorare il Parlamento europeo escludendolo dal voto sul piano di riarmo. La Commissione Giuridica nel 2020 aveva dato il proprio ok all’utilizzo della procedura d’urgenza per l’approvazione del fondo Sure perché c’era una pandemia da contrastare. Oggi invece le condizioni sono cambiate e nulla giustifica l’urgenza per l’approvazione del piano di riamo. Siamo soddisfatti che all’unanimità la Commissione Giuridica abbia sostenuto quello che il Movimento 5 Stelle dice dall’inizio. Il piano di riarmo è illegittimo nel metodo e per noi anche sbagliato nel merito”.
Cosa dovrebbe fare ora la presidente della Commissione europea e che avete intenzione di chiedere voi?
“Von der Leyen adesso ha due strade davanti a sé: cambiare la base legale del piano sul riarmo oppure tirare dritto. Nel primo caso dovrà trasformarlo in un regolamento e vederlo discusso, emendato e votato dal Parlamento europeo e poi negoziato con il Consiglio nella fase di trilogo. Nel secondo caso invece si assumerà il rischio di un ricorso alla Corte di Giustizia da parte del Parlamento europeo. E in questo caso se l’arbitro darà ragione a noi allora il piano decadrà e perderà forza giuridica. Fossi in von der Leyen non dormirei sonni tranquilli”.
Il Fmi peraltro ha dichiarato che per finanziare le spese in difesa bisogna aumentare le tasse e tagliare ulteriormente la spesa. Un’ulteriore bocciatura del ReArm Eu?
“Il Fmi scopre l’acqua calda. Sono mesi che ripetiamo l’ovvio e cioè che aumentando le spese per la difesa dovremo tagliare in qualche altra linea di bilancio. Giorgia Meloni e i ministri Crosetto e Giorgetti dovrebbero dire dove. I cittadini hanno il dovere della trasparenza. Dove si reperiranno i fondi che servono per portare la spesa della difesa al 2% così come promesso da Meloni a Trump? Dicano la verità, non si può governare col sotterfugio”.
Giorgia Meloni è tornata dagli Usa a mani vuote. E ora Donald Trump verrà a Roma per i funerali del Papa e in quell’occasione incontrerà i vertici Ue. La premier italiana è irrilevante come sempre?
“Più che irrilevante, Giorgia Meloni si sta rivelando il cane da guardia degli interessi americani in Italia e in Europa. Prima con Biden adesso con Trump non c’è azione politica di questo governo che non sia eterodiretta da Washington. Acquistare più gas liquefatto dagli USA provocherà un aumento delle emissioni e un rialzo del costo dell’energia che già oggi rende l’Italia meno competitiva rispetto agli altri Paesi europei”.