Il presidente della commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini ha convocato per oggi l’ufficio di presidenza, come richiesto dai gruppi di centrodestra. Motivo del contendere, il ripristino del pluralismo informativo nel servizio pubblico dopo lo Speciale Tg1 sulla guerra in Siria, di fatto un ‘One man show’ del premier Giuseppe Conte, andato in onda mercoledì scorso in prima serata. Il presidente del Consiglio ha avuto uno spazio senza contraddittorio di 35 minuti, di cui 31 dedicati ad altri argomenti rispetto a quelli dello speciale. L’approfondimento ha registrato uno share del 7%, minimo storico della rete. Contestata anche l’intervista a Virginia Raggi, senza contraddittorio, nel corso del programma domenicale Da noi… A ruota Libera condotto da Francesca Fialdini, non iscritta all’ordine dei giornalisti (12,8% di share).
“E’ giusto che la commissione di Vigilanza se ne occupi, come chiedono Massimiliano Capitanio, Giorgio Mulè e Daniela Santanchè” scrive in una nota il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Michele Anzaldi: “Si convochi subito la direttrice di Rai1 Teresa De Santis, ovvero chi ha la responsabilità sul palinsesto e su tutto quello che va in onda, per capire cosa è successo e perché sono state fatte scelte che danneggiano l’azienda. E’ lei che deve dare spiegazioni, perché è lei che ha la responsabilità del canale, non il direttore del Tg1. La commissione potrebbe chiederne la convocazione già nella prossima seduta, al posto del ministro Patuanelli”.
Puntualizza Anzaldi: “Non si capisce, peraltro, perché Lega, Fi e FdI contestino più episodi su Rai1 senza mai chiamare in causa la direttrice: quando vengono decise discutibili e costose assunzioni esterne, si parla di autonomia di rete, mentre quando c’è da rispondere di un clamoroso errore di palinsesto, allora è colpa di qualcun altro? A tutelare il pluralismo e la corretta informazione dovrebbe essere un vero presidente di garanzia, figura che in Rai al momento è vacante perché la presidenza è ancora occupata dall’illegittimo Marcello Foa, con il benestare dei partiti di centrodestra e l’incomprensibile silenzio del Pd”. E conclude: “Se in Rai ci fosse un presidente di garanzia, avrebbe fatto sentire la sua voce”.