Chissà cosa hanno pensato le società che avevano fatto domanda al corposo bando indetto della Consip per l’affidamento di servizi di vigilanza armata per il ministero della Giustizia. Un appalto suddiviso in ben 22 lotti per un importo complessivo a base d’asta di ben 244 milioni di euro.
Nel dettaglio parliamo della vigilanza armata presso le sedi dislocate nelle varie province, da Torino (6,7 milioni) fin giù a Reggio Calabria (10,8 milioni). Da qui l’esigenza di suddividere l’appalto in 22 lotti. Senza dimenticare che in alcuni casi è prevista solo un servizio di vigilanza fissa; in altri casi, invece, occorre una vigilanza ispettiva “svolta da una struttura mobile”. Il bando, indetto il 28 giugno, dava tempo alla società di inviare la propria candidatura entro oggi, 25 settembre. Qualcosa, però, è andato storto. A quanto pare, infatti, la piattaforma telematica di negoziazione è andata in tilt.
Dopo diverse segnalazioni degli operatori economici, non a caso, è stato lo stesso amministratore delegato Cristiano Cannarsa a inviare un documento il 19 settembre in cui si riconosce il “malfunzionamento” che “impedisce la corretta presentazione” delle manifestazioni di interesse. Risultato? “Si dispone la sospensione del termine di presentazione” delle candidature. Verrà, dunque, comunicato nuovo termine di presentazione delle manifestazioni di interesse. Tutto da rifare, dunque. Ci si chiede soltanto perché il malfunzionamento sia stato comunicato a sei giorni dalla scadenza del bando e non prima.