Con una sostanziale unanimità sia alla Camera (552 favorevoli, nessun contrario e 6 astenuti) che al Senato con 278 voti a favore, 4 contrari e 4 astenuti, lo scostamento di bilancio del valore di otto miliardi ha avuto ieri il via libera dal Parlamento. Da settimane gli occhi erano puntati su Palazzo Madama, dove i numeri per la maggioranza sono più ballerini, ma alla fine il premier Giuseppe Conte ha potuto tirare un sospiro di sollievo: “La votazione sulla risoluzione di maggioranza relativa allo scostamento di bilancio è un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese. Tra le forze di opposizione prevale la via del dialogo e di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti l’hanno voluta perseguire sin dall’inizio, con determinazione ma sempre nella chiarezza dei ruoli”.
Non sfugge nel passaggio il riferimento al ruolo di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, la cui linea di collaborazione “istituzionale” col governo alla fine è quella che è prevalsa – non senza difficoltà – all’interno della coalizione di centrodestra, riuscendo a convogliare su posizioni meno oltranziste gli alleati di Lega e Fratelli d’Italia. Operazione che lo ha riportato inaspettatamente al centro del dibattito politico, tanto più che è riuscito anche a far accogliere dalla maggioranza le proprie richieste sullo stanziamento di nuove risorse per i lavoratori autonomi, tra cui il semestre bianco fiscale.
Matteo Salvini ha provato ad intestarsi il successo, dichiarando che il governo ha finalmente capito che “da solo non va da nessuna parte”, per poi rilanciare dando la disponibilità nel partecipare ai tavoli su scuola e tasse, ma gli elogi ieri sono stati quasi tutti per il leader di FI: Dario Franceschini ha parlato di una scelta di responsabilità da parte di Berlusconi, che ha costretto gli alleati a cambiare linea e adeguarsi, e ha parlato addirittura di “miracolo” il primo firmatario della risoluzione sullo scostamento di bilancio al Senato, il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci: “è dall’inizio della pandemia che chiediamo responsabilità a tutte le forze politiche e oggi sta accadendo quel che chiedevamo, sono molto contento, mi brillano gli occhi. Una sorta di ‘miracolo’, visto il livello di interlocuzioni avute finora.
Le opposizioni, grazie alla spinta di Berlusconi, hanno votato si a 8 miliardi in più per le imprese in difficoltà. Ripartiamo da qui”. Anche lo stesso Conte, del resto si auspica che questo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione e che “questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza”, ha commentato. Per Luigi Di Maio “è un grande segnale di unità e di lealtà istituzionale nei confronti del Paese, chiesta anche dal presidente Mattarella, per dare una risposta concreta agli italiani in un momento davvero difficile. Questo voto ci permetterà di continuare a sostenere lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti che più di tutti stanno subendo la crisi legata alla pandemia”.
Gli otto miliardi aggiuntivi andranno infatti, come già annunciato la scorsa settimana dal titolare del Mef Roberto Gualtieri, che ieri ha subito riunito i suoi sottosegretari e i capigruppo di maggioranza, andranno a finanziare il dl Ristori quater proprio nella parte relativa al rinvio delle scadenze fiscali: dovrebbe confermare anche per dicembre le sospensioni già disposte per il mese di novembre per le zone rosse e introdurre una nuova moratoria fiscale legata alla crisi Covid, per chi ha subìto un calo di fatturato.