Riceve il primo via libera della Camera la terza Manovra di bilancio del governo Meloni blindata dalla fiducia, con 204 voti a favore e 110 contrari. Una Manovra segnata da stop and go, riunioni di maggioranza e confronti accesi con l’opposizione, maxi-emendamenti ritirati e poi spacchettati e svariate riformulazioni di governo e relatori. Un balletto indecente che giovedì è terminato con l’approdo della legge di Bilancio nell’aula di Montecitorio. Un approdo accompagnato dal caos. La seduta, convocata per le otto della mattina, era stata subito sospesa: nessun rappresentante del governo era presente.
Ieri l’atto finale con l’ok di Montecitorio e l’ultima distribuzione di mance e mancette, tra le protese delle opposizioni e le fibrillazioni in maggioranza. Partiamo da queste ultime. La maggioranza si divide sull’ordine del giorno presentato dalla dem Simona Bonafè alla Manovra.
Segnale di Forza Italia al governo sulle multe ai no vax: vota col Pd
Un odg che puntava a “garantire la piena e rapida attuazione dei procedimenti sanzionatori” nei confronti dei ‘No vax’ “escludendo quindi ogni ulteriore proroga o modifica alla legge vigente finalizzata ad evitare che le multe ai cittadini inadempienti vengano sospese o condonate”. Hanno votato a favore dell’ordine del giorno almeno 7 parlamentari di Forza Italia, mentre il governo aveva dato parere contrario e il resto del centrodestra aveva votato contro.
La Lega contro la norma anti-Renzi poi ci ripensa
Prova a portare scompiglio anche la Lega. Tra gli ordini del giorno ne compare uno a prima firma Igrid Bisa contro la cosiddetta norma ‘anti-Renzi’. Nell’odg si dice infatti che la norma che “vieta, tra gli altri, ai parlamentari ad eccezione di quelli eletti all’estero, di percepire, durante il mandato”, contributi o altre utilità” da soggetti stranieri, “è eccessivamente rigida e genera limitazioni ingiustificate per chi esercita attività regolari e tracciabili”.
Pertanto si chiede di “adottare iniziative normative” per “escludere dal divieto” le attività professionali “regolate da albi previsti per legge, limitatamente ai compensi derivanti esclusivamente dall’esercizio di tali attività”. Ma poi il Carroccio ci ripensa e fa marcia indietro, ritirandolo.
Una Manovra repressiva che sbatte la porta ai fragili: l’affondo di Conte (M5S)
Questa è “una manovra repressiva per l’economia”, “sbattete la porta in faccia alle persone in difficoltà in un modo ignobile”. Al contempo “riuscite a confezionare un aumento di 7mila euro per ministri e sottosegretari”, “vergognatevi”, ha detto in Aula il leader del M5S Giuseppe Conte intervenendo su un odg – bocciato – volto ad incrementare di 100 euro al mese le pensioni minime.
“Meloni è atterrata in Lapponia, probabilmente incontrerà Babbo Natale”, voi “non pensate solo ai regalini che state consegnando a Elon Musk”, non pensate ad “accontentare le industrie delle armi e le banche a cui vi inchinate”, ha aggiunto, “pensate ai pensionati con la minima, a chi è in povertà assoluta. Per loro non c’è nulla”.
Mance agli amici in Manovra, dalle scuole alle parrocchie
E arriviamo alle mance. Negli ordini del giorno alla legge di bilancio la maggioranza mette nero su bianco le proprie richieste per la cosiddetta ‘legge mancia’, predisposta di fatto in un comma della Manovra, che stanzia 102 milioni in 3 anni per misure in favore dei territori in vari ambiti, dalle infrastrutture allo sport, dalla scuola al patrimonio storico e artistico locale. Le risorse vanno destinate con specifico atto di indirizzo, come sono appunto gli odg. I fondi saranno poi assegnati con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
“Ci sono odg” che sono “oscuri se non vergognosi”: si tratta di “lenzuolate di contributi a pioggia ad associazioni, a scuole, parrocchie…Il tema è secondo quali criteri trasparenti vengono erogati questi fondi? Perché una scuola sì e l’altra accanto no? Perché un’associazione sì e un’altra che fa attività altrettanto meritoria no? Che cosa è la rappresentazione plastica dell’amichettismo dell’era Meloni?”. Così Valentina D’Orso del M5S, intervenendo in Aula.
“Dalla parte della Lega noi abbiamo 150mila euro al Comune di Nocera Umbra per il calcio in sintetico. Stiamo finanziando i prati sintetici di un sindaco che è seduto lì e che è anche un deputato. C’è un deputato che si autofirma gli odg di finanziamento per il Comune dove è sindaco! Ci sono odg con il codice fiscale”. “Se è vero che abbiamo amministratori che fanno anche i parlamentari che si auto-assegnano risorse, è un problema etico”, ha spiegato Francesco Emilio Borrelli (Avs).
“Certamente è una questione politica grande come una casa”, secondo la deputata dem Maria Cecilia Guerra. Che incalza: “Abbiamo una articolazione talmente specifica che chiaramente è un modo di aggirare l’inammissibilità data in commissione su alcune di queste stesse destinazioni”. Diverse le richieste. Si va dai 150mila euro al Comune di Colle Brianza per la protezione del ciglio stradale ai 100mila euro nel 2025 per la parrocchia di Santa Maria della Grotticella di Viterbo al milione (ma solo nel 2027) per la ristrutturazione del teatro parrocchiale di Santa Maria Assunta di Brignano a Gera d’Adda (Bergamo).
Con un odg della Lega a firma della relatrice della Manovra, Silvana Comaroli, si chiede, inoltre di destinare risorse residue del ‘tesoretto’ parlamentare, per un importo totale di 43 milioni in due anni, a Lombardia, Veneto e Piemonte. Non passa l’odg contro l’aumento delle spese militari di Avs, firmato da M5S e otto dem.