Via libera del Consiglio dei ministri al Documento di Economia e Finanza. Nel Def la stima sul Pil 2024 viene ridotta a +1% dal +1,2% previsto nella Nadef 2023. Il Documento approvato dal Consiglio dei ministri conferma il rapporto deficit-Pil 2024 al 4,3%, lo stesso livello previsto nel quadro programmatico della Nadef per l’anno in corso. Il rapporto debito/Pil è previsto collocarsi nel 2024 al 137,8%, leggermente più alto del 137,3% della chiusura del 2023 ma più basso rispetto al 140,1% previsto nella Nadef. Le stime della crescita del governo, comunque, restano nettamente superiori a quelle della Banca d’Italia (che prevede un +0,6%) o della Commissione Ue.
Il Def che il governo ha appena approvato “tiene conto delle nuove regole europee” di cui mancano ancora le “disposizioni attuative”. Il quadro programmatico sarà contenuto nel nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine la cui scadenza è prevista per il 20 settembre ma “nostro obiettivo è presentarlo anche prima”, afferma il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa dopo il Cdm.
Il Def vuoto di Giorgetti
“Quello della decontribuzione che scade nel 2024 è un obiettivo che intendiamo assolutamente replicare nel 2025”, spiega Giorgetti confermando l’intenzione di prorogare il taglio del cuneo fiscale. “Questo è il vero obiettivo che noi ci poniamo quando andremo a definire il piano strutturale entro il 20 settembre”, ha aggiunto.
Il ministro ha anche detto che “le previsioni macroeconomiche e di crescita sono assai complicate da fare in un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato”. “Nel corso degli anni la spesa per interessi aumenta” in relazione all’andamento dei tassi. “Auspico che si avvi a breve una diminuzione dei tassi di interesse in relazione al fatto che l’inflazione, almeno nel nostro Paese, sembra sotto controllo”, ha anche affermato il ministro, che ha anche detto: “La mancanza del quadro programmatico nel Def è un fatto non nuovo, già verificatosi in quattro precedenti”.
“Esiste già una disposizione, che abbiamo affinato l’anno scorso, che in relazione alle modifiche dei prezzi fa scattare eventualmente l’adeguamento. Quindi se si verificheranno le circostanze questo partirà”. Lo ha detto Giorgetti, rispondendo ad una domanda sul caro-carburanti nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Def. “Però – ha aggiunto – come è evidente a tutti il prezzo della benzina non dipende dal governo”.