Nel salotto di Bruno Vespa, nella puntata di Porta a Porta di giovedì, si discuteva di legge 194 e interruzione volontaria di gravidanza. Grande tavolo con al centro il conduttore e una scritta enorme ‘aborto’. Peccato che a discutere di quello che è un diritto delle donne ci fossero solo uomini.
Avs annuncia un’interrogazione in Vigilanza. La Commissione pari opportunità della Rai e dell’Usigrai chiede all’azienda di intervenire
“Una cosa gravissima, una violazione del codice etico dell’azienda, su cui presenteremo un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai e sulla quale chiederò alla presidente Floridia di convocare l’amministratore delegato Sergio e il direttore generale Rossi”, annuncia il capogruppo Avs al Senato, Peppe De Cristofaro, componente della Vigilanza Rai.
“Cosa ha da dire in merito la presidente Marinella Soldi, che si è sempre dimostrata molto sensibile sul tema della parità di genere?”, chiede il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai, Dario Carotenuto.
La Commissione pari opportunità della Rai e dell’Usigrai ha chiesto all’azienda di prendere tutti i provvedimenti del caso. “Non deve più accadere – si legge in una nota – che in un grande network come la Rai, che guida le campagne ‘No women no panel’ e 50:50 in Italia, si violino così palesemente le policy che la stessa azienda ha approvato”.
La strana replica di Vespa: è stato solo uno degli otto temi trattati
Ha un curioso modo di replicare Vespa. La redazione di Porta a Porta dice di aver invitato tre donne parlamentari del Pd e una direttrice di giornale, ma che non erano disponibili. In ogni caso – aggiunge – l’aborto è stato solo uno degli otto temi trattati. Come dire: su altre questioni assicurare la parità di genere non era obbligatorio.
Il richiamo della presidente Rai a Vespa
Ad ogni modo le polemiche hanno provocato un richiamo da parte della presidente Rai, Marinella Soldi, allo stesso Vespa sul ruolo fondamentale del servizio pubblico in particolare su un tema che chiama in causa direttamente il corpo delle donne. “Non può essere insensibile alle presenze femminili chi da direttore del Tg1 affidò a tre donne la conduzione delle 13.30”, la replica del conduttore.