di Marco Castoro
Il direttore editoriale dell’informazione Rai si è presentato in commissione Vigilanza con il piglio che lo contraddistingue. Idee chiare e in stato di allerta per portare a termine la sua mission: cambiare la Rai, come vuole il dg Campo Dall’Orto. Senza peli sulla lingua Verdelli ha detto che l’informazione Rai è ferma al Novecento, che i giornalisti sono tanti, che i tre tiggì della sera non possono avere gli stessi titoli, che i talk show così come sono fatti sono un problema e che Rainews fa numeri ridicoli nonostante gli sforzi fatti per farla decollare. Per non parlare dell’informazione regionale rimasta in età paleolitica. Scossoni che la dicono lunga su che cosa a Saxa Rubra si debbano aspettare.
RAI SPORT – Verdelli ha spiegato che è stato preso Gabriele Romagnoli come direttore “non perché il predecessore si fosse macchiato di grandi colpe, ma perché c’era bisogno di una narrazione dello sport un po’ diversa da quella fatta fino ad oggi”. Ciò significa che anche lo sport Rai come è fatto adesso è giurassico. L’Usigrai ha fiutato la tempesta in arrivo e si sta già prodigando per costruire barricate e per offrire un paracadute a Paris, il quale spera di fare il condirettore ma che invece potrebbe pagare i suoi non fruttuosi investimenti economici sulla Domenica sportiva (nonostante la buona conduzione di Antinelli). Comunque occhio perché in passato l’approccio intellettuale a Raisport, il VanityRai, non ha fatto gol. La scelta di Linus per gli Europei 2004 non fu vincente.
IL CASO GILETTI – “Nell’aria c’è polline di te” cantava Umberto Tozzi. In questi giorni nell’aria ci sono sirene che stanno facendo circolare delle voci sui promossi e bocciati di casa Rai. Che Giannini non venga confermato sembra possibile, anzi probabile, visti i risultati del suo Ballarò, che purtroppo per il conduttore e la sua squadra è sempre messo a confronto con gli ascolti del passato, quando però non c’era un competitor. Nel caso di Giletti il rumor sulla non conferma non è credibile. Se fosse vero sarebbe una clamorosa autorete di Viale Mazzini. Perché perdere gli ascolti dell’Arena è una pura follia. Premesso che uno come Giletti può tranquillamente trovare posto ovunque. A cominciare da Mediaset.
IL CALCIO DI PREMIUM – Crescono gli abbonati di Premium (oltre 2 milioni) e gli ascolti delle partite in pay tv. Juventus-Bayern con una media di 1,423 milioni di telespettatori (5,16% di share) è la più vista di sempre. Seguono Milan-Inter (1,205 e 4,29%), Juve-Roma (1,118 e 3,93%), JuveNapoli (1,050 e 3,77%) e Roma-Real Madrid (1,028 e 3,77%). Tutte partite del 2016. Gli abbonati hanno superato i 2 milioni e il primo anno di Champions ha portato circa 300mila nuove tessere. Siamo già alla metà dell’obiettivo fissato per il triennio.
MAGGIORANZA ASSOLUTA – Atto secondo per il nuovo talk di Italia 1, a eliminazione diretta degli opinionisti. Gli ospiti di Pardo: Pippo Civati, Nunzia De Girolamo, Giampiero Mughini, Marco Baldini e Mario Adinolfi.