La bufera Riina ha lasciato il segno sul ring di Viale Mazzini. Nel primo angolo del quadrilatero troviamo Bruno Vespa. Professionista di lunga carriera scaricato in un batter d’occhio dai vertici dell’azienda per cui ha lavorato una vita. Contribuendo con il successo di Porta a Porta agli ascolti di Raiuno. Per lungo tempo ha continuato ad avere un potere non indifferente all’interno della rete ammiraglia, anche nei confronti del Tg1. E solo con la direzione Orfeo ha accettato un’ampia collaborazione. Ora questo potere decisionale non lo avrà più, perché dopo la puntata di Porta a Porta con l’intervista al figlio di Riina, si vedrà costretto a rapportarsi con il responsabile editoriale. E proprio Carlo Verdelli lo troviamo al secondo angolo del ring, con ancora i postumi dei pugni ricevuti da Campo Dall’Orto e dalla Maggioni, seppure quest’ultima i colpi del k.o. li abbia scagliati contro Vespa e la sua intervista “a un mafioso”. Tuttavia, sia il dg sia la presidente hanno detto chiaro e tondo che la puntata di Riina è andata in onda dopo il parere favorevole di Verdelli. Che ora assieme a Vespa farà da bersaglio ai dissensi piovuti a raffica, a cominciare del capo dello Stato e dal presidente del Senato.
SCARICATI – Ma proprio perché sono stati scaricati in maniera così poco signorile, sia Vespa sia Verdelli hanno perso entusiasmo. L’anchorman si sente come Totti, ha capito che dopo questo contratto non ce ne sarà un altro. Il direttore editoriale è un professionista che non ama né le mezze misure né le perdite di tempo. È un decisionista che adora lasciare il segno e rivoluzionare le strutture di cui è responsabile. Il fatto che Campo Dall’Orto e Maggioni gli abbiano lasciato il cerino corto in mano gli ha trasmesso una grande voglia di mollare baracca e burattini. Solo un’accelerazione delle nomine dei tiggì prima dell’estate potrebbe convincerlo a proseguire il mandato. Verdelli non tollera tempi così lunghi. Con l’unico direttore che ha già nominato, Antonio Di Bella a RaiNews, passa le ore a studiare palinsesti e nuovi programmi.
DG E PRESIDENTE – Agli ultimi due angoli del ring troviamo Campo Dall’Orto e Maggioni. Il primo non è apparso a suo agio tra i politici della commissione Antimafia. E si è visto. Non è un dirigente istituzionale ma un manager di prodotto. Se non avesse avuto a fianco la Maggioni avrebbe sofferto. All’ultimo angolo del ring c’è la presidente. La vera vincitrice di questo round. È uscita alla grande dalle corde. Ha scaricato le sue responsabilità su Verdelli e Vespa e ha fatto capire a Campo Dall’Orto che a livello istituzionale è sempre meglio averla a fianco.