La tempesta non è passata. Se sulla sugar tax un compromesso sembra più vicino, sul Superbonus le posizioni restano distanti. L’esame del decreto in commissione Finanze al Senato riprenderà oggi, prima di approdare domani in Aula. Una riunione tra il presidente della commissione, il relatore e il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, è servita a fare il punto sull’emendamento presentato dal governo. Comprendente la rateizzazione in 10 anni dei crediti fiscali del Superbonus, il rinvio di due anni della plastic tax e l’entrata in vigore a luglio 2024 della sugar tax, in versione dimezzata.
Su quest’ultimo punto sembra però probabile un rinvio di sei mesi o di un anno, come chiesto da Forza Italia. Ben diverso il discorso sulla rateizzazione in dieci anni, su cui non c’è accordo in maggioranza, con Forza Italia che ha depositato cinque sub-emendamenti chiedendo, tra le altre cose, che lo spalma-crediti si applichi solamente alle spese sostenute dopo la conversione in legge del decreto.
Lo scontro sul Superbonus non è finito
Lo scontro, iniziato la scorsa settimana, prosegue. Dopo le accuse del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ieri il segretario della Lega, Matteo Salvini, si è detto certo che una soluzione “si troverà”. Eppure a oggi la soluzione non sembra esserci, se non con una conta sui voti ai sub-emendamenti.
Tajani ha ribadito la contrarietà del suo partito alla retroattività della norma sul Superbonus e anche alla sugar tax: “Non può entrare in vigore a luglio, serve un ulteriore rinvio”. Il tutto complicato dai dubbi sulle coperture per il rinvio della plastic tax, con diversi rilievi sui numeri contenuti nell’emendamento governativo.
La sugar tax in bilico
Riguardo alla tassa sulle bevande zuccherate, la proposta di Forza Italia è di rinviare la sua entrata in vigore al primo gennaio 2025 o, come per la plastic tax, al primo luglio 2026. Gli oneri di questa modifica vengono valutati in 68 milioni di euro per il 2024 e in 142,5 per il 2025. Come accennato, su questo punto un accordo è possibile, considerando che una nuova tassa di certo non fa piacere a nessuno anche da un punto di vista elettorale, con il voto delle europee in arrivo.
Più complessa la partita del Superbonus, su cui le tensioni tra Giorgetti e Tajani sono alle stelle. Non a caso il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, parla di “spettacolo indecoroso” e accusa il governo di utilizzare il Superbonus come “capro espiatorio della loro incapacità”. Per Agostino Santillo, vicecapogruppo M5S alla Camera, si “sta consumando una vera e propria faida interna alla maggioranza”, con “risultati drammatici per famiglie e imprese” e una serie di interventi che hanno scatenato un “effetto panico che ha fatto aumentare i costi” legati al Superbonus.
Per Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, la “maggioranza è nel caos e siamo curiosi di sapere come ne uscirà in Senato”. Gli risponde Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, sottolineando però le richieste degli azzurri e gli emendamenti presentati. Insomma, il problema è tutt’altro che risolto. E, come dice Boccia, vedremo cosa succederà in commissione al Senato da questa mattina, quando si voteranno gli emendamenti spacca-maggioranza.