È morto alle 16.25 ora locale, le 22.25 italiane, il presidente del Venezuela Hugo Chavez. Ad annunciarlo, in un discorso alla tv nazionale, è stato il vicepresidente Nicolas Maduro.
LA MALATTIA. Chavez, 58 anni, da due quasi due anni combatteva contro il cancro. La prima operazione a Cuba risale al giugno 2011. In quella occasione fonti ufficiali parlarono di cancro alla zona pelvica. Seguì una ricaduta, ma i dettagli, incluso il tipo di tumore e la sua localizzazione, sono sempre stati segreti. Rieletto ad ottobre, Chavez a dicembre era tornato a Cuba per un nuovo intervento, ma da quel momento non si è più mostrato in pubblico.
A seguito delle proteste dell’opposizione che chiedeva informazioni sulle sue condizioni di salute, il 15 febbraio il governo ha diffuso una sua fotografia che lo ritraeva sdraiato sul letto e circondato dalle figlie, Tre giorni dopo il presidente è tornato in Venezuela, dove è stato ricoverato in un ospedale militare di Caracas. La notte scorsa il ministro delle Comunicazioni Ernesto Villegas ha dichiarato che la sua salute era peggiorata a causa di una “nuova, seria infezione” alle vie respiratorie e che le sue condizioni erano “molto delicate”. Il vice presidente Maduro, nel discorso televisivo, ha detto che Chavez se n’è andato “dopo aver combattuto una dura malattia per quasi due anni”.
IL FUTURO DEL PAESE. La morte sembra aprire la via a elezioni presidenziali per la successione di Chavez, la cui malattia gli ha impedito di prestare giuramento per il nuovo mandato. Secondo la Costituzione, il capo del Congresso, Diosdado Cabello, dovrebbe assumere ora la presidenza ad interim. Maduro è stato incaricato da Chavez della successione e ha avuto un ruolo sempre maggiore da quando il leader a dicembre ha chiesto ai cittadini di sceglierlo come presidente e successore.
L’IPOTESI DEL COMPLOTTO USA. L’annuncio della morte arriva poche ore dopo che Maduro ha comunicato l’espulsione di due diplomatici statunitensi dal Paese, affermando di “non avere alcun dubbio” che Chavez sia stato contagiato volontariamente da “nemici storici della nostra patria”. Maduro ha anche paragonato la situazione alla morte del leader palestinese Yasser Arafat, dicendo che gli “fu inoculata una malattia”.
L’ULTIMO TWEET. “Sono aggrappato a Cristo e ho fiducia nei medici e negli infermieri. Hasta la victoria siempre! Vivremo e vinceremo!”. E’ stato questo l’ultimo tweet del presidente venezuelano Hugo Chavez, che lo scorso 18 febbraio era tornato a scrivere sul social network, dopo tre mesi e mezzo di silenzio. “Grazie a Fidel, a Raul, a tutta Cuba” aveva scritto Chavez appena tornato in Venezuela dopo il ricovero a Cuba.