di Francesco Bonazzi
Nelle ultime settimane la Gendarmeria vaticana ha condotto una serie di nuovi interrogatori nella massima segretezza. E allo stesso tempo, mentre l’inchiesta faceva passi avanti, Francesca Immacolata Chaouqui, accusata di essere uno dei “corvi” del Vatileaks, si è chiusa in un silenzio per lei inconsueto. Insomma, in attesa che riprenda il processo per il trafugamento di documenti della Santa Sede e per le ripetute fughe di notizie, qualcosa si muove dentro le Mura leonine. E chi conosce i registi della giustizia del Papa assicura che anche se lo scandalo sembra sopito, presto se ne vedranno ancora delle belle. Ovviamente sempre in attesa che si muova anche la giustizia italiana, con la Procura di Roma che sta ancora esaminando le carte arrivate da Terni.
L’identità delle nuove persone interrogate in Vaticano è ancora top secret, anche se circola un numero: quattro. E avrebbero tutti fornito elementi utili alle indagini condotte dal comandante Domenico Giani. Sviluppi importanti, anche perchè Oltretevere il codice penale è ancora di tipo accusatorio, come il vecchio sistema italiano, e quindi le prove non si devono formare in giudizio, ma nella fase istruttoria. E mentre l’altro presunto “corvo”, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, tace da mesi, la Chaouqui ha iniziato da poco. Su Facebook, dove postava autodifese appassionate, tace dal 20 gennaio. Ed è più o meno da quella data che la pr calabrese ha interrotto anche la sua lunga tournèe televisiva.