A due mesi e mezzo dalla notifica da parte degli uomini della Guardia di Finanza, di un’informazione di garanzia per falso in atto pubblico, la Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per Vincenzo De Luca, governatore della Campania. La vicenda, come riporta Il Mattino, risale a quando il presidente era sindaco di Salerno.
Nel mirino degli inquirenti era finita la variante al progetto di piazza Libertà, opera di
riqualificazione urbanistica della zona di Santa Teresa del valore di 8 milioni di euro, considerata il fiore all’occhiello tra le tante iniziative che l’allora primo cittadino aveva avviato e ultimato. Una variante che sarebbe stata resa necessaria per far fronte ad alcuni imprevisti tecnici e geologici.
DE LUCA-CROZZA CONTRO I “GIUDICETTI”
Nel registri degli indagati erano finite altre 26 persone, tra cui alcuni ex amministratori locali che siedono oggi in consiglio regionale. Si tratta, come riporta il quotidiano di Napoli, del presidente della commissione trasporti Luca Cascone; quello della commissione bilancio Franco Picarone; del segretario dell’ufficio di presidenza Vincenzo Maraio e del consigliere regionale Aniello Fiore, tutti eletti alle ultime regionali nelle liste collegate a De Luca. Il reato contestato è quello di falso in atto pubblico.