Vannacci “sfratta” Ciocca dall’Europarlamento

Il generale opta per l’elezione nel Nord Ovest e il leghista Ciocca va in congedo, dopo anni di show a Bruxelles.

Vannacci “sfratta” Ciocca dall’Europarlamento

Dentro il generale Roberto Vannacci, fuori Angelo Ciocca. È la dura legge delle elezioni (e di Matteo Salvini). Per uno che vince, ce n’è un altro che fa armi e bagagli e torna a casa, in questo caso l’ormai ex eurodeputato lombardo, sacrificato sull’altare dell’alta politica da Salvini. L’addio al seggio europeo arriva dopo la decisione di Vannaci di optare per l’elezione nel collegio NordOvest, “dove con 186.966 preferenze ha ottenuto il suo migliore risultato tra tutte le circoscrizioni elettorali”, ha fatto sapere ieri la Lega.

Il generale Roberto Vannacci opta per l’elezione nel Nord Ovest e il leghista va in congedo

Ciocca era risultato il quarto leghista più votato nel NordOvest, dunque l’opzione effettuata da Vannacci non gli consente la rielezione a Bruxelles. “Stamattina ho incontrato Angelo, uomo che ha la mia piena stima e fiducia, e che da ora in avanti lavorerà direttamente al mio fianco”, ha detto ieri Salvini. “Questi gli eletti al parlamento europeo della Lega: Silvia Sardone; Isabella Tovaglieri; Anna Maria Cisint; Paolo Borchia; Roberto Vannacci; Susanna Ceccardi; Aldo Patriciello; Raffaele Stancanelli”, fa sapere la nota del partito.

Anni di show di Ciocca

Una perdita per tutti i cronisti, quella di Ciocca, divenuto assai famoso più per le sue boutade che per i risultati politici raggiunti. Come quella volta che si tolse una scarpa per “calpestare” il rapporto sull’Italia dell’allora commissario Pierre Moscovici, postando poi su X: “A Strasburgo ho calpestato (con una suola Made in Italy!!!) la montagna di bugie che Moscovici ha scritto contro il nostro paese (sic, senza maiuscola, ndr)!!!”.

Altrettanto memorabile fu quando nel 2019 si guadagnò l’espulsione dai lavori parlamentari per aver lanciato una scatola di cioccolato turco dentro l’aula a Strasburgo, una protesta contro l’ingresso di Ankara nell’Unione. Più recentemente ha sventolato un cappio  davanti alla presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, parlando dell’aumento dei tassi dei mutui. In precedenza aveva anche brandito, sempre in aula, una busta di insalata, sostenendo che il pianeta non si salva abolendo la plastica.

Ma l’acme lo raggiunse quando, in periodo Covid, dichiarò che “la morte di un lombado vale più quella di un laziale”. Ciocca mancherà. Ma siamo sicuri che Vannacci sarà in grado di non farcelo rimpiangere.