“Indagini che sono medaglie. Vecchi metodi del vecchio sistema. Avanti generale, avanti insieme, avanti Italia!”. Lo afferma in una nota la Lega commentando la notizia dell’indagine aperta della procura di Roma a carico del generale Roberto Vannacci per i contenuti del suo libro.
La Lega si schiera subito dalla parte del generale sotto inchiesta per il suo libro: “Indagini che sono medaglie. Vecchi metodi del vecchio sistema”
“L’epitaffio della Lega di Salvini l’ha già scritto Bossi. Se le indagini sul generale Vannacci sono per loro medaglie di merito, come sostiene un loro comunicato, significa anche che non temono di diventare un ricettacolo di impresentabili” afferma la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella.
Magi: “La credibilità di Salvini ormai è come un libro di Vannacci: una barzelletta che non fa ridere”
“La Lega di Salvini è talmente frastornata dalle batoste politiche che rimedia quotidianamente all’interno della maggioranza che ormai pensa di essere diventata la Cassazione. E quindi, per gli studenti manganellati dalla polizia a Pisa ha già emesso sentenza di condanna definitiva, mentre per il Generale Vannacci è scattata l’assoluzione. In pratica, garantisti con gli amici, manettari con tutti gli altri. La credibilità di Salvini ormai è come un libro di Vannacci: una barzelletta che non fa ridere” afferma, invece, il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
Gaynet: “Quanto scritto da Vannacci rientra perfettamente nella definizione di hate speech”
Per il presidente di Gaynet, Rosario Coco, l’indagine nei confronti di Vannacci per istigazione all’odio “è la giusta risposta a quanto associazioni e società civile denunciano da tempo, specialmente dopo la notizia del libro in alcune scuole”. “Al di là del profilo del reato secondo le leggi italiane – aggiunge Coco -, quanto scritto da Vannacci rientra perfettamente nella definizione di hate speech (discorso d’odio) elaborata dal Consiglio d’Europa con la raccomandazione CM/Rec (2022) 16, che abbraccia un insieme di fenomeni più ampio rispetto all’ambito penale. Il Coe e le istituzioni Ue esortano gli Stati membri a contrastare l’odio in tutte le sue espressioni, non solo in termini punitivi ma con strumenti che vanno dalla legge penale ad azioni preventive ed educative, come quelle che erano previste dalla legge contro omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo affossata in Senato nel 2021 da chi oggi vorrebbe il generale candidato in Europa. Affermare che ‘gli omosessuali non sono normali’, in altre parole, è solo una delle tante espressioni che, a prescindere dall’esito dell’indagine, restano portatrici di odio e pregiudizio, educano alla discriminazione e sono indegne di un rappresentante delle forze armate che ha giurato sulla Costituzione”.