Quello delle vaccinazioni è, ormai da sempre, un tema caldo. Sull’argomento il commissario all’emergenza Covid, il generalissimo Francesco Paolo Figliuolo, si è già espresso a sufficienza. Tuttavia, dopo aver sparato numeri tutta l’estate, è tornato a parlare di forniture: “Con l’attuale disponibilità di dosi si potranno vaccinare potenzialmente 25 milioni di persone, il che consentirà di mantenere il ritmo elevato che le Regioni/Province autonome stanno attualmente tenendo, anche in vista dell’inizio delle vaccinazioni in favore dei bambini, previste per il 16 dicembre, che comporterà un ampliamento della platea vaccinabile”. Inoltre “le prossime settimane – sottolinea Figliuolo – vedranno l’arrivo di ulteriori, in aggiunta a quelli già pianificati, 2 milioni di dosi di vaccini mRna – tipo Pfizer” (leggi l’articolo).
Proprio in queste ore, inoltre, arriva il parere dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sulla somministrazione del vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni: “La valutazione delle reazioni avverse avviene tramite uno scambio di informazioni a livello globale e, in particolare per i minori, al momento dell’autorizzazione dell’Ema e poi dell’Aifa, la settimana scorsa, negli Usa erano già stati vaccinati circa 3,5 milioni di bambini e non c’erano stati segnali di farmacovigilanza preoccupanti dopo questo primo periodo”. Così il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, in audizione in commissione Sanità al Senato. Ribadendo però che la priorità resta, anche tra i bambini, dei fragili.
E arrivano dall’Istituto superiore di Sanità le Faq dedicate alla vaccinazione pediatrica. Sul sito dell’Iss è attiva da oggi una sezione (disponibile qui) dove è possibile informarsi sulla vaccinazione anti-Covid dei bambini. Alcune domande, sono le più frequenti tra i genitori: Quali sono gli effetti del Covid sui bambini Che tipo di vaccino viene dato ai bambini nella fascia 5-11 anni? Quali sono i principali effetti collaterali?
Ma l’Iss smentisce anche molte fake news come quella che i bambini non si ammalano di Covid e se si ammalano non muoiono, manifestano sintomi lievi e hanno bassa capacità di trasmettere il virus e dunque, per alcuni, è inutile vaccinarli. Oppure che il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero.
“Anche se in misura minore rispetto all’adulto- scrive l’Iss -, anche nell’età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito ‘long Covid’, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo”.