L’ente regolatore dei farmaci dell’Australia ha segnalato nuovi casi di trombosi in seguito alla somministrazione del vaccino Vaxzevria di Astrazeneca. Il Therapeutic Goods Administration (Tga) nel suo rapporto settimanale sulla sicurezza sanitaria, ha precisato che i nuovi casi confermati di coagulo di sangue con conta delle piastrine bassa – ovvero la trombosi con sindrome di trombocitopenia (Tts) – sono di due uomini di 75 anni e di un 59enne.
I nuovi casi di trombosi con il vaccino AstraZeneca in Australia (sette in totale, anche uomini)
Inoltre quattro casi ‘probabili’ sono di uomini di 65, 70 70, e 81 anni. I sette casi portano a 18 il numero di casi di TTS in Australia seguiti a vaccinazione di AstraZeneca, di cui sono state inoculate 1,8 milioni di dosi. Con un’incidenza quindi di uno su 100 mila dosi. Tassi che secondo la TGA sono in linea con altri paesi. L’Australia intanto si è appena assicurata la fornitura di 25 milioni di dosi del vaccino Moderna dagli Stati Uniti. Con un nuovo accordo che apre anche la strada alla produzione locale di vaccini mRNA. I primi 10 milioni di dosi, inclusi i richiami, destinate agli under 50, dovranno essere consegnati entro fine anno. Altri 15 milioni di dosi di richiamo, formulate per proteggere da varianti emergenti del Covid-19, sono in programma il prossimo anno.
Intanto la Norvegia – ha annunciato il governo – rinuncerà definitivamente al vaccino AstraZeneca nel suo programma di vaccinazione anti-Covid. Il paese ha deciso anche che riserverà il vaccino di Johnson & Johnson solo ai volontari. Il primo ministro Erna Solberg ha giustificato queste misure con le pur rarissime complicazioni gravi riscontrate dopo la somministrazione di questi vaccini, che utilizzano la stessa tecnologia dell’adenovirus e ai quali la vicina Danimarca ha già rinunciato del tutto.
Cosa ha deciso l’Ema su Vaxzevria
L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomandano di continuare a usarli, giudicando i loro benefici superiori ai rischi. La Norvegia aveva sospeso l’11 marzo l’uso del vaccino AstraZeneca e non ha iniziato ad utilizzare dell’americana Johnson & Johnson sospettata di scatenare, molto occasionalmente, simili effetti collaterali. Tuttavia, pur mantenendo questa sospensione, Oslo si rifiuta di rinunciare a questo vaccino.
“Vogliamo creare scorte di emergenza che possiamo utilizzare se le infezioni aumentano o se ci sono fallimenti nelle consegne da altri produttori di vaccini”, ha detto Solberg in una conferenza stampa. Il vaccino monodose di Johnson & Johnson, a differenza di AstraZeneca, potrebbe essere offerto alle persone su base volontaria, ha detto, seguendo le raccomandazioni formulate lunedì dagli esperti nazionali.