Stamattina La Stampa ha scritto che nello stabilimento della Catalent di Anagni ci sono 29 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca pronte per essere spedite nel Regno Unito. Le dosi sono state coperte dalle autorità italiane in seguito ad un’indagine scattata su segnalazione della Commissione Europea.
Draghi e la storia dei 30 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca “nascoste” ad Anagni
In un articolo a firma di Paolo Russo, Alessandro La Barbera e Marco Bresolini si racconta che le la visita del commissario Thierry Breton nello stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix ha permesso la scoperta delle “manovre di AstraZeneca”. Halix è uno dei due impianti in Ue utilizzati dalla casa farmaceutica per produrre il farmaco. Quello stabilimento, sostiene La Stampa, è in grado di produrre 5-6 milioni di dosi al mese e ha iniziato la produzione a settembre scorso. Secondo fonti Ue parti di quelle dosi “è molto probabile che in una prima fase abbiano spedito le dosi nel regno Unito”. Ma il flusso si sarebbe interrotto il 1 febbraio quando è entrato in vigore il regolamento Ue per il controllo dell’export.
Non avendo avuto risposte dall’azienda su che fine avessero fatto le dosi, il commissario francese ha segnalato la vicenda alle autorità italiane. Che hanno avviato un’ispezione alla Catalent, dove il farmaco finisce infialato. “Il primo rapporto spedito a Bruxelles – scrive il quotidiano – dice che nei frigoriferi dei capannoni del sito laziale ci sono 29 milioni di dosi del vaccino. Fonti Ue spiegano che probabilmente non tutte le ha prodotte Halix. ;Ma si tratta comunque di fiale già pronte per essere iniettate che la casa farmaceutica puntava a spedire nel Regno Unito e non nei paesi dell’Unione europea”. E questo nonostante i ritardi nelle consegne concordate con Bruxelles.
La versione di Palazzo Chigi sulle 30 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca ad Anagni
Ma la storia della Stampa ha ricevuto una smentita da Palazzo Chigi. Secondo un comunicato della presidenza del consiglio dei ministri, “nella giornata di sabato 20 marzo, la Commissione europea ha chiesto al Presidente del Consiglio Draghi di verificare alcuni lotti di vaccini presso uno stabilimento di produzione ad Anagni. Il Presidente del Consiglio ha informato il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Il ministro della Salute ha disposto un’ispezione che si è tenuta tra sabato e domenica grazie all’opera dei Carabinieri NAS. Dall’ispezione è risultato che i lotti erano destinati in Belgio”. secondo Palazzo Chigi i Nas controllano tutti i lotti.
Poco dopo è intervenuta anche AstraZeneca. “Al momento non sono previste esportazioni oltre ai paesi COVAX. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a COVAX come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’UE e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale”, ha fatto sapere l’azienda anglo-svedese.