“Non è vero che sul vaccino sono state saltate delle fasi. Anche se siamo in un momento di emergenza non ci sono state scorciatoie e non credo debbano esserci”. E’ quanto ha detto il direttore generale dell’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, nel corso della trasmissione Mezz’ora in più commentando le parole del direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova, Andrea Crisanti, rispetto all’affidabilità del vaccino anti-Covid (leggi l’articolo). “Penso – ha detto ancora Magrini – che il suo scetticismo sia stata una svista. Peccato perché questa dichiarazione getta una bomba sulla sua credibilità”.
La paura e il timore dei vaccini, ha ricordato ancora il numero uno dell’Aifa, “è un fenomeno molto ampio, ed è stato definito dall’Oms una ‘minaccia globale'”. In merito al vaccino, Magrini ha precisato che in Italia arriveranno “3-4 milioni di dosi di Pfizer entro fine gennaio, per 1.700.000 persone vaccinabili. Tra gennaio e marzo ne arriveranno anche altri due se saranno registrati, nell’ordine di 1-2 milioni al mese. Effettivamente il numero di persone vaccinabili mese per mese lo sapremo a gennaio”.
Magrini ha, poi, evidenziato la “grande professionalità di Arcuri e del suo staff, che ha in mente un piano molto articolato” e ha precisato che il “70-75% della popolazione dovrebbe vaccinarsi e che se c’è 1 italiano 6 sei che non si vaccinerebbe, va fatta una giusta campagna di comunicazione e informazione”. Corretta informazione ma non obbligo vaccinale, sul quale “in Italia si è lavorato 20 anni per uscirne. Credo che esserne usciti, imparando dall’Europa del Nord che si può vaccinare per convincimento, fiducia, e che serve a tutti, sia la strada migliore. Si può ipotizzare un obbligo per gli operatori sanitari, per il personale Rsa, per chi potrebbe essere un veicolo per altre categorie a rischio”, ha precisato ancora Magrini.
“In Germania – ha aggiunto il direttore generale dell’Aifa – partiranno con la vaccinazione di massa, mentre in Italia nel primo trimestre vaccineremo determinate categorie, poi verso l’estate ci sarà la vaccinazione di massa. Credo che in Italia ci sia un eccesso di partecipazione e di pagine sui giornali su questione vaccino. Credo ci sia un’enfasi eccessiva rispetto ad altri Paesi. Basterebbe scrivere meno e in maniera più avveduta”.