Dopo la putnata di Report, tiene ancora banco la polemica sui vaccini con una storia di cronaca al limite del surreale che arriva direttamente da Treviso. Un’infermiera, infatti, è al centro di un procedimento disciplinare dell’Asl 2 del Comune veneto poiché sospettata di aver solo finto di vaccinare molti dei bambini portati al suo ambulatorio, buttando via le fiale dopo aver registrato la prestazione. Tutto nascerebbe dal fatto che i colleghi si erano insospettiti, perché i bimbi non piangevano durante l’iniezione. Il caso era stato segnalato nel giugno 2016 a Nas e Procura. Ma a marzo 2016 il gip, su richiesta del pm, aveva archiviato. L’Asl però ha comunque avviato una campagna di richiamo che riguarderebbe 500 pazienti. E le giornate vaccinali straordinarie e mirate per varie patologie sono state fissate nei giorni 24 e 28 aprile, e 2 e 6 maggio al dipartimento di prevenzione di Treviso.
La Procura della Repubblica di Treviso, come confermato dal Procuratore Michele Dalla Costa, sta ora valutando l’opportunità di riaprire o meno l’indagine a carico dell’assistente sanitaria, che nel frattempo – spiega l’Asl 2 di Treviso – “è stata trasferita ad altro incarico, al manifestarsi dei sospetti delle colleghe”.
L’infermiera, spiega l’azienda sanitaria, aveva eseguito vaccinazioni soltanto per tre mesi. L’Asl ritiene che si sia configurata “una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali”. Per questo ha contattato tutti i pazienti potenzialmente interessati, circa 500, tra adulti e bambini, per dare loro la possibilità di completare correttamente la vaccinazione.