La Coop sei tu, chi può vaccinarti di più? Le coop scendono in campo per la campagna vaccinale. Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini sta mettendo a punto il piano da proporre al governo: “Siamo pronti a vaccinare il 10% degli italiani”.
La coop sei tu. Chi può vaccinarti di più?
Le coop infatti sono presenti nel sistema di welfare ed erogano servizi come l’assistenza domiciliare, quella agli anziani e ai disabili e lavoro con circa sei milioni di persone al giorno, ovvero il 10% della popolazione. E questo, dice oggi Giuseppe Maria Milanese, infettivologo e presidente di ConfCooperative Sanità al Corriere della Sera, è un potenziale esercito “a disposizione del servizio sanitario nazionale”. Fatto da 400mila operatori che potrebbero fare da tramite con i medici di medicina generale.
Confcooperative è anche pronta a vaccinare i suoi operatori e a metterli a disposizione per eventuali necessità nella campagna nazionale: “Il nostro “esercito” è già in prima linea ogni giorno nel
tessere le maglie del welfare del Paese — sottolinea Gardini al Corriere — . Ora stiamo lavorando a una task force con la quale mettiamo a disposizione del Paese e del governo le professionalità che operano all’interno delle nostre cooperative del welfare”.
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Confcooperative vuole vaccinare il 10% degli italiani
Intanto alle somministrazioni del vaccino anti-covid in Lombardia contribuiranno anche i medici dei donatori di sangue volontari di Avis, delle strutture private e delle cooperative. Gli accordi con queste categorie sono dettagliati in tre delibere che la giunta ha approvato oggi su proposta dell’assessore al Welfare, Letizia Moratti. Gli obiettivi sono potenziare l’offerta vaccinale e salvaguardare il livello delle prestazioni erogate.
Complessivamente, per i servizi erogati Regione Lombardia ha deciso di stanziare 32 milioni in più rispetto ai 16 già a bilancio. “Siamo molto soddisfatti. Ogni giorno aggiungiamo dei tasselli fondamentali in questa nostra battaglia contro il Covid, grazie anche al coinvolgimento di più attori”, commenta Moratti. L’assessore sottolinea che l’accordo con le strutture private accreditate “consentirà la prosecuzione della vaccinazione senza pregiudicare le prestazioni ambulatoriali”.