Unicredit apre il risiko bancario e va alla conquista della Germania

L'operazione di Unicredit, con l'acquisizione del 9% di Commerzbank e l'idea di una fusione, apre il risiko bancario europeo.

Unicredit apre il risiko bancario e va alla conquista della Germania

Il risiko si sblocca. O forse si blocca. Unicredit esce allo scoperto, infliggendo un duro colpo a chi si aspettava un nuovo puzzle bancario tutto italiano. L’istituto ha acquistato la quota del 4,49% di Commerzbank che lo Stato tedesco ha messo in vendita. Circa 53 milioni di azioni, al prezzo di 13,20 euro l’una. La quota venduta si attesta attorno ai 702 milioni ed è solo una parte dell’operazione di Unicredit che, in realtà, ha fatto di più: la banca ha acquistato complessivamente una partecipazione azionaria pari a circa il 9% del capitale sociale di Commerzbank AG.

Oltre all’acquisto che riduce la partecipazione dello Stato tedesco c’è stato anche quello avvenuto mediante operazioni sul mercato, per una quota totale intorno al 9%. L’operazione più sorprendente, che ha colto alla sprovvista lo Stato tedesco, riguarda l’acquisto delle azioni messe in vendita da Berlino. Che si è vista recapitare un’offerta “significativamente” superiore alle altre. “Questa prima vendita parziale della quota preannuncia il completamento della stabilizzazione e quindi l’uscita del governo”, sottolinea ll’Agenzia finanziaria tedesca.

Unicredit e Commerzbank: i nuovi equilibri

La vendita riduce la partecipazione del Financial Market Stabilisation Fund (Fms) al 12%. Il governo resta comunque il principale azionista di Commerzbank. Unicredit diventa il secondo con una partecipazione al 9%, seguita da Blackrock al 7,2%. Complessivamente la quota acquisita è pari a circa 1,5 miliardi. Commerzbank è una banca leader per il settore delle piccole e medie imprese tedesche e conta su quasi 11 milioni di clienti tra privati e piccole imprese. L’operazione potrebbe anche andare oltre, con Unicredit che ha detto di essere pronta, se necessario, a presentare le istanze autorizzative per superare la soglia di partecipazione del 9,9%. Ipotesi, quindi, da non escludere.

In ogni caso, “qualsivoglia decisione in merito alla partecipazione dipenderà anche dalla coerenza di tale investimento con gli stringenti parametri finanziari di Unicredit”. L’idea è di andare oltre, magari con una fusione, anche se l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, per ora si sarebbe limitato a una telefonata di cortesia con Commerzbank. La reazione dei mercati è stata positiva, soprattutto sul fronte tedesco: Unicredit ha concluso in rialzo dello 0,2%, mentre a Francoforte Commerzbank ha guadagnato il 16,5% a 14,68 euro. La mossa di Unicredit ha colto di sorpresa il governo tedesco, che si aspettava una vendita frazionata a più investitori, ma è stata apprezzata dagli analisti, secondo cui si aprono le danze dell’M&A, anche se si vanno nettamente a ridurre le possibilità di operazioni di Unicredit con altri istituti italiani. Al contrario la banca di Orcel potrebbe puntare proprio sulla Germania, magari con un’integrazione tra Hvb (con cui è presente dal 2005 sul mercato tedesco) e Commerzbank. Unicredit, quindi, ora potrebbe puntare alla Germania più che all’Italia.