Il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose, secondo l’Iss “è 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni; 6,1 volte maggiore per i 40-59 enni”. Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, invece, “l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% al 30,1%”.
Rimane elevata, sempre secondo l’Iss, l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi è al 92,7%, mentre cala all’82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire diagnosi e casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
Nell’ultima settimana si conferma l’andamento osservato in quella precedente, “con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (under 20 anni)”. Il 48% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni”.
Sono i dati contenuti nel Report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) che integra il monitoraggio settimanale sul Covid, pubblicato ieri il 24 dicembre scorso (leggi l’articolo), in particolare sulla distribuzione dei casi nella popolazione 0-19 anni.
Secondo l’ultimo monitoraggio della Cabina di regia dell’Iss sull’andamento della pandemia in Italia, l’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 351 casi ogni 100mila abitanti contro 241 di una settimana fa. Stabile al 1,13, ma al di sopra della soglia epidemica, l’indice Rt (qui il focus).