Ancora carneficine a Gaza e nessuno interviene, neppure l’Iran. Mi aspettavo che Hezbollah dal Libano attaccasse, ma non è successo. Che si può fare?
Guido Pavese
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Gentile lettore, Hezbollah lancia razzi sulla Galilea, ma si tratta di azioni di disturbo. Un attacco a tutto campo a Israele è escluso. Il “Partito di Dio” non ne ha la forza. Lo ha detto lo stesso leader Nasrallah la settimana scorsa. Nemmeno l’Iran ne ha la forza: se intervenisse, con ogni probabilità Israele lancerebbe le sue atomiche su Teheran, per il primo attacco nucleare dopo Hiroshima. Presumo che Netanyahu si sfregherebbe le mani. Israele avrebbe perfino il plauso dell’Occidente. Se invece lo facesse Putin in Ucraina, sarebbe additato all’abominio come macellaio atomico: due pesi, due misure. La crisi palestinese, come vede, è bloccata e la chiave del lucchetto è il possesso dell’atomica. Ci sono, a mio avviso, solo due soluzioni. La prima sarebbe una vasta alleanza di nazioni islamiche: Egitto, Algeria, Turchia, Iran, Paesi del Golfo col blocco del petrolio, ecc. Ma è una cosa improbabile. La seconda sarebbe un trattato militare speculare a quello della Nato, con cui la Russia offra lo scudo atomico ad alcuni Paesi: inizialmente Iran, Siria ed Hezbollah. Al pari dell’art. 5 del trattato Nato, l’accordo impegnerebbe Mosca a intervenire, anche con armi atomiche, se uno dei soggetti alleati fosse aggredito. Se poi si unisse al trattato anche la Cina, la Nato avrebbe finito per sempre di cantare ed “esportare democrazia”. Questo accadrà, è quasi certo, ma non so quando saranno maturi i tempi per tale nuova pagina di Storia.
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