Federico Pizzarotti è sempre più lontano dal Movimento 5 Stelle. Tanto che, come anticipato da La Notizia, sta meditando di accasarsi altrove. L’ennesimo schiaffo al sindaco di Parma è arrivato con il mancato invito al kermesse Italia a 5 Stelle, promossa a Palermo. E la critica è stata molto forte con un obiettivo chiaro: il fondatore Beppe Grillo. Il comico è stato accusato di essere “un garante” che invece parteggia e che soprattutto “inventa regole per far fuori chi non è allineato”. Insomma, l’ennesimo passo verso la rottura definitiva.
“Saluto e ringrazio tutti gli attivisti che mi hanno scritto in questi giorni, ma non parteciperò alla due giorni di Italia 5 Stelle. I vertici del Movimento hanno negato a #Parma, ai suoi consiglieri comunali e agli attivisti la possibilità di installare il gazebo informativo, al contrario di quello che è avvenuto nelle edizioni precedenti. Il gazebo non è soltanto un tendone e quattro aste, ma rappresenta e simboleggia l’esistenza del Movimento 5 Stelle nei vari territori”, ha scritto Pizzarotti su Facebook.
Il sindaco di Parma è entrato poi nel dettaglio: “Nonostante l’archiviazione della mia indagine, la sospensione perdura da oltre 100 giorni senza che nessuno si sia preso la briga di leggere cinque paginette cinque di controdeduzioni, una lentezza che neanche la burocrazia italiana: immaginiamola al governo. D’altra parte un garante che si mostra vicino ad alcuni e lontano da altri non può essere garante di nulla, né può essere a garanzia di alcunché. Un garante non parteggia mai. Parliamo poi di una sospensione che, lo sanno tutti ma si fa finta di niente, non esiste in nessun regolamento del Movimento. È stata creata ad personam”.
Infine, l’affondo verso Grillo: “Non si rispettano le poche regole che ci sono, mentre alcune vengono palesemente inventate per far fuori chi non è allineato. L’indifferenza non rende piccolo chi la subisce, ma chi la attua. Per quanto mi riguarda, e al contrario dei vertici, io posso guardare le persone negli occhi senza provare vergogna”.