Theresa May è il nuovo premier del Regno Unito. Grazie al ritiro della rivale, Andrea Leadsom, dalle primarie dei conservatori, l’ex ministro dell’Interno, 59 anni, raccoglierà l’eredità di David Cameron, che ha ufficializzato le dimissioni annunciate dopo il voto sulla Brexit. Il primo compito sarà quello di negoziare l’uscita dall’Unione europea come ha sancito il referendum del 23 giugno. Theresa May, sostenitrice (mai troppo presente) del Remain, ha garantito che sarà rispettata la volontà popolare. E sta già pensando alla squadra di governo da costruire per avere piena lealtà.
Chi è Theresa May
Theresa May, ribattezzata subito la Angela Merkel di Londra, è la prima donna a entrare a Downing Street dai tempi di Margaret Thatcher. Un paragone pesante. Ma qual è il profilo del nuovo premier? Di sicuro è una donna molto riservata, pragmatica e dedita al lavoro. Chi la conosce bene ha raccontato che non si preoccupa di risultare simpatica ai suoi interlocutori. Quindi più che alla comunicazione preferisce la concretezza. Tanto da non essere appassionata di social media: giudica strumenti come Twitter una perdita di tempo. “La mia filosofia è di fare non parlare”, ha dichiarato al Telegraph. Anche per questo motivo all’estero il suo nome, almeno fino alla candidatura alla premiership, era relativamente poco noto.
Nella sua carriera politica, infatti, non ha mai avallato operazioni di immagine: è entrata anche in polemica con l’allora sindaco di Londra, il collega di partito Boris Johnson per l’acquisto di alcuni idranti che lui avrebbe voluto usare nel caso di scontri. Quegli stessi idranti che ora saranno venduti. Ma si tratta solo di una curiosità: in generale da ministro dell’Interno Theresa May non ha avuto remore a tagliare i fondi al sindacato di polizia, accusato di provvedere a spese non necessarie. E, nonostante la ritrosia sulla comunicazione, ha voluto rivendicare la sua azione nel governo: “Come ministro ho supervisionato la diminuzione della criminalità al suo livello più basso registrato. Ho fatto il mio compito per affrontare l’ingiustizia ovunque l’abbia trovato”.
Theresa May ha anche avuto il merito di rilanciare il ruolo delle donne nei conservatori: in questo è perfetta erede della Thatcher. “Ho sempre sostenuto le donne in politica. La politica non è un gioco, le decisioni che prendiamo influenzano la vita delle persone”, ha ricordato in un’intervista. Infine sull’immigrazione non ha mai fatto mistero delle sue posizioni intransigenti: era contraria alle quote di migranti siriani che, secondo i piani di Bruxelles, i paesi dell’Unione Europea avrebbero dovuto accogliere. L’unico vezzo del nuovo premier britannico è la scelta delle scarpe, spesso sgargianti e dai colori stravaganti.