La ministra Santanchè annuncia “vacanze accessibili a tutti”: Leonardo Donno, deputato del Movimento 5 Stelle, suona come una presa in giro una promessa del genere proprio dal Twiga?
“Daniela Santanchè è talmente distaccata dalla realtà da non rendersi conto che parlare di accessibilità da un luogo dove per un posto in spiaggia si arriva a pagare centinaia di euro è semplicemente ridicolo e offensivo. Parliamo della stessa ministra che non ha avvertito il dovere morale di dimettersi a seguito delle gravi ombre su di lei emerse dall’inchiesta di Report”.
Il governo dimostra di non avere concezione del mondo reale, tanto più nell’estate del caro vacanze?
“È esattamente così. Per la stragrande maggioranza degli italiani andare in vacanza è diventato un lusso che non possono permettersi. Il prezzo dei carburanti è ormai fuori controllo nell’assoluta inerzia di questo governo. Gli aumenti della benzina, causati da questo governo con il taglio degli sconti sulle accise in legge di Bilancio, si aggiungono a quelli del costo dell’energia ma anche di pane, pasta e altri beni essenziali. Ma in che pianeta vivono costoro, che si fanno i selfie dal Twiga e da altri posti esclusivi mentre in tutta Italia la situazione è questa?”
Pensa che il governo stia facendo qualcosa di concreto per contrastare realmente il caro prezzi registrato ques’estate?
“Credo che non stiano facendo assolutamente nulla, e quel poco che fanno rischia di aumentare ancor di più il danno. Ci ricordiamo ancora Giorgia Meloni interpretare anni fa da attrice consumata la parte dell’automobilista indignata e promettere che avrebbe tagliato le accise sui carburanti, promessa che ha ovviamente tradito e disatteso come molte altre. L’obbligo di esposizione del prezzo medio della benzina non ha risolto assolutamente nulla. Quanto al resto è sufficiente chiedere a un qualsiasi italiano quale sia la situazione per comprendere quanto questo governo si sia dimostrato inefficace, incoerente e incompetente nell’approcciarsi ai problemi veri dei cittadini”.
Il prezzo della benzina cresce e gli incassi per lo Stato aumentano: crede che queste risorse debbano essere reinvestite in un taglio delle accise?
“È sicuramente necessario intervenire nel breve periodo per alleviare gli automobilisti italiani da un costo che è diventato insopportabile. Dopodiché servirebbe una programmazione adeguata per andare nella direzione indicata dall’Europa che è quella della transizione ecologica che deve evidentemente coinvolgere anche il settore della mobilità e che necessita di investimenti e risorse a sostegno di tutti i cittadini”.
Mentre Santanchè promette di rendere le vacanze accessibili a tutti, il governo taglia il Reddito di cittadinanza e si schiera contro il salario minimo…
“Questo è probabilmente l’aspetto più vergognoso e surreale di tutta questa vicenda. Si fa una guerra ai poveri togliendo il Reddito di cittadinanza e lasciando intere fasce della popolazione prive di un sostegno economico e alla mercé dello sfruttamento lavorativo. D’altro canto si alza un muro nei confronti del salario minimo legale, che esiste praticamente in tutta Europa e che consentirebbe di sradicare il fenomeno del lavoro povero e restituirebbe dignità a moltissimi lavoratori oggi evidentemente sottopagati. La raccolta firme per il salario minimo sta raggiungendo livelli straordinari, segno che il Paese è con noi su questa che è una vera e propria battaglia di civiltà sulla quale non abbiamo intenzione di arretrare neppure di un millimetro”.
Come si concilia l’annuncio di Santanchè con la guerra ai poveri dell’esecutivo?
“Sono due facce della stessa medaglia. Da un lato l’ostentazione becera che rappresenta uno schiaffo a chi non può permettersi una vacanza, dall’altro il taglio ai sostegni e l’umiliazione di chi è più in difficoltà. Secondo gli esponenti di governo e della maggioranza, ma anche della stessa Meloni, però, va tutto bene: forse non hanno letto l’allarme lanciato dalla Cgia sul rischio usura per famiglie e imprese sempre più indebitate, quello di Assoutenti sulla stangata da 1600 euro a famiglia in vista dell’autunno”.
Sul salario minimo crede che Meloni abbia preso tempo per poi affossare la proposta?
“Sicuramente coinvolgere un ente presieduto da uno come Renato Brunetta, che già in passato si era schierato apertamente contro il salario minimo, significa fare “melina”, perdere tempo e prendere in giro gli oltre tre milioni e mezzo di lavoratori che percepiscono ancora oggi paghe da fame. Detto questo, come M5S, noi continueremo a pressare questo governo e a chiedere che quei lavoratori vengano finalmente tutelati e che ci sia una soglia imposta dalla legge sotto la quale nessuno possa essere retribuito per il proprio lavoro. Siamo riusciti finalmente a far convergere sulla nostra proposta anche altre forze politiche, speriamo il centrodestra si ravveda perché gli italiani con stipendi da fame non possono più attendere! La premier Meloni deve comprendere che questa è una necessità, un’urgenza per il Paese, non è uno slogan vuoto come il “blocco navale”, ennesimo fallimento ed ennesima promessa tradita dal centrodestra. Basta guardare i numeri: siamo ad oltre 100mila sbarchi nel 2023, più del doppio rispetto allo scorso anno. Un fallimento totale”.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla manovra? Si attende altri tagli?
“Purtroppo sì. Quello che abbiamo fin qui visto è solo l’inizio. Dopo i tagli alle misure sociali verranno quelli, già in parte programmati, ai servizi essenziali: istruzione e sanità su tutti. La proposta Calderoli sull’autonomia, che rappresenta l’enorme macigno su cui Meloni fonda la fedeltà del suo alleato leghista, non farà che peggiorare la situazione. Quello che si descriveva come un governo di patrioti, sta dimostrando ogni giorno di tradire quelle che sono le reali esigenze dei cittadini e di essere legato a quelle logiche di austerity e di tagli al sociale che tanto criticavano quando erano all’opposizione. Un bluff che sta venendo fuori di giorno in giorno e di cui, purtroppo, stiamo pagando e pagheremo tutte le conseguenze. Da parte nostra continueremo ad essere al fianco dei cittadini e degli imprenditori abbandonati da questo governo.,