E siamo a quota 89. Alla sola Camera dei Deputati. Laura Ravetto (nella foto), Maurizio Carrara e Federica Zanella, i tre deputati che hanno lasciato Forza Italia facendo imbufalire Silvio Berlusconi per passare alla Lega di Matteo Salvini, sono infatti solo gli ultimi di una lunga serie. Di parlamentari che cambiano casacca a legislatura in corso è piena la storia della politica italiana. A volte per operazioni politiche di rilievo, altre per singoli dissensi sulla linea politica del partito o per espulsioni.
Dall’inizio di questa legislatura sono già 89 alla Camera e 42 al Senato, per un totale di 131 passaggi. Non male, visto che siamo a mezza legislatura. Se ci limitiamo alla sola assemblea di Montecitorio, chi ha perso più consistenza, come raccontava con tanto di grafici a supporto ieri Il Corriere, è il Movimento 5 Stelle. Fra espulsioni, dissociazioni, addìi e quant’altro, dal gruppo pentastellato sono usciti 26 deputati (erano 222 al momento della conta degli eletti e sono scesi a 196). La stragrande maggioranza di questi (24) è andata ad ingrossare le file del gruppo Mista, gli altri due sono confluiti in Fratelli d’Italia e Leu.
Anche il Partito Democratico ha pagato dazio. In questo caso, però, una ragione politica c’è: la scissione che ha portato alla nascita di Italia Viva. Con la nuova creatura di Matteo Renzi se ne sono andati in 24, mentre ne sono arrivate due dal gruppo Misto e uno da Leu. Italia viva è partita con 24 ma ne ha aggiunti poi altri sei: due di Forza Italia, due di Leu e due del Misto. C’è poi il centrodestra. Chi ha accusato l’emorragia più rilevante è stata senz’altro Forza Italia, come dimostrano d’altronde le ultime tre perdite. In totale tra gli azzurri hanno lasciato in 15: cinque sono andati nella Lega, sette nel gruppo Misto, due in Italia viva, uno in Fratelli d’Italia (c’è stato un arrivo dal M5S).
La Lega, al contrario, ha conquistato 5 deputati (da 125 a 130): tutti in arrivo da Forza Italia. Insomma, un via vai notevole che, tuttavia, resta ancora lontano dai numeri raggiunti nelle scorse legislature. Nella XVI legislatura i cambi di gruppo son stati 261 (per un totale di 180 parlamentari coinvolti); nell’ultima addirittura 566 (e 347 parlamentari coinvolti). Che dire: si è sulla buona strada, ma ancora c’è tanto da girare, piroettare, cambiare. E, per qualcuno, svendersi.