di Stefano Sansonetti
Dalle parti del ministero del Tesoro, e della controllata Cassa Depositi e Prestiti, è lo studio legale che va per la maggiore. Al punto da incassare un’incredibile mole di consulenze dispensate dall’universo di via XX Settembre. Al centro della scena c’è Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, ossia il gruppo di super-legali che negli ultimi giorni, allungando una sequenza che in realtà dura da anni, ha messo le mani su tutti i principali dossier del dicastero dell’economia. Il tutto a botte di centinaia di migliaia di euro per ogni incarico svolto. Il “colpo” più recente dello studio legale è la consulenza legale che sarà prestata al Tesoro per la dismissione di una quota di minoranza di Poste, così come immaginata dall’ormai ex ministro Fabrizio Saccomanni. Ma poco tempo prima Gop (per usare l’acronimo con cui lo studio viene normalmente indicato) aveva incassato un incarico dalla Cassa Depositi per assisterla in un’emissione obbligazionaria da 750 milioni di euro. E proprio la Cassa, presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, sembra essere un porto sicuro per il super-studio legale. Gli esempi si sprecano.
A tutta Cassa
In tempi piuttosto recenti il Fondo strategico italiano, controllato dalla Cassa Depositi, si è affidato a Gop per l’acquisizione dell’84,5% di Ansaldo Energia dai precedenti azionisti First Reserve e Finmeccanica. A giugno del 2013, invece, la Cdp ha assegnato a Gianni, Origoni una consulenza legale per il progetto Cdp Reti, in pratica la società della Cassa che controlla Snam e in prospettiva potrebbe arrivare a controllare anche Terna. In quest’ultimo caso il compenso dello studio legale è stato di 95 mila euro. Ancora, all’epoca del governo guidato da Mario Monti il gruppo dei super-legali ha incamerato una consulenza legale dalla Cdp per il progetto Argo, ovvero l’operazione di acquisto della Simest e della Sace. In questa circostanza il compenso per Gianni, Origoni è stato di 129 mila euro. Risale a fine 2011 un’altra consulenza a Gop, questa volta per un finanziamento che la Cassa ha erogato per la costruzione del collegamento autostradale tra la A4 Torino-Trieste e la A27 Venezia-Belluno. Incasso per lo studio legale: 130 mila euro. Per non parlare di come Gianni, Origoni sia stato incaricato di seguire all’epoca gli aspetti legali dell’acquisto da parte della Cassa Depositi del 30% di Snam dall’Eni. Un’operazione da 3,5 miliardi di euro. E per tornare al Fondo Strategico Italiano, controllato dalla Cassa, si può ricordare come sia stato affidato a Gop l’incarico di seguire l’acquisizione della multiutility Hera. Insomma, come si vede Gianni Origoni e compagni si stanno spartendo una bella torta di affari. Chissà, magari suscitando qualche invidia da parte dei potenziali studi concorrenti.
I nomi
Certo è che nel corsi degli anni Gianni, Origoni sembra aver portato avanti una “mirata” campagna acquisti di professionisti, alcuni dei quali vantano trascorsi in importanti strutture pubbliche e private. Tra i soci dello studio, per esempio, spiccano figure come Alberto Pera, ex segretario generale dell’Antitrust, o come Luciano Acciari, ex responsabile del servizio legale e societario di Finmeccanica. Oppure si pensi a un altro socio forte come Roberto Cappelli, già avvocato di riferimento di Unicredit, all’epoca incaricato di rappresentare la banca nella vicenda relativa all’As Roma.
Gli altri incarichi
Per carità, non è che la Cassa Depositi si affidi solo a Gop per le consulenze legali. Anche se gli altri studi non sembrano raggiungere i suoi volumi d’affari. Per la privatizzazione di Fincantieri, per esempio, ci si è affidati a Chiomenti per 160 mila euro. Sempre Chiomenti ha incassato 84 mila euro per una consulenza sul fondo Kyoto e 40 mila per l’acquisto di Fintecna da parte di Cdp. A seguire anche studi esteri come Freshfields Bruckhaus, Hogan Lovells e Norton Rose. Ma nessuno raggiunge le vette di Gianni Origoni.
Twitter: @SSansonetti