Un risparmio di 490 milioni di euro all’anno. E una spinta al Pil del 6%. La ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, spara numeri a raffica sul risparmio favorito dalle riforme e dall’assetto del nuovo Senato, rispondendo all’interrogazione, presentata alla Camera da Sinistra italiana sui tagli effettivi generati dalla nuova Costituzione. “I risparmi immediati saranno una riduzione del 33% delle indennità parlamentari, pari a 80 milioni l’anno, a cui si aggiungono 70 milioni l’anno per le commissioni, i gruppi parlamentari e la progressiva riduzione dei funzionari grazie all’introduzione del ruolo unico e all’unificazione tra Camera e Senato nella gestione del personale. Dalle Province si risparmieranno 320 milioni di euro l’anno, e dalla soppressione del Cnel 20 milioni”. Poi ci sarà – secondo la Boschi – “una crescita in più del Pil del 6%” grazie “alle riforme politiche e istituzionali e alla stabilità”. Perché “l’obiettivo principale della riforma costituzionale è di far funzionare meglio il sistema”, ha concluso Boschi.
Controversia sui risparmi
“Con la riduzione da 315 a 100 del numero dei senatori, il risparmio si assesterà intorno ai due terzi del totale perché è ovvio che, anche ai nuovi senatori, uno straccio di supporto per lo svolgimento del proprio mandato bisognerà darlo. In pratica si risparmieranno circa 25 milioni, ma anche in questo caso lordi”, ha replicato il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta. “Inoltre, per gli unici componenti non eletti dai consiglieri regionali, ossia i senatori a vita, manterranno l’attuale status giuridico e il relativo trattamento economico”, ha aggiunto l’esponente forzista.
Anche da Sinistra italiana, con il deputato Stefano Quaranta, sono arrivate critiche: “Oggi la ministra Boschi ha sparato numeri fuori dalla realtà”. E il parlamentare è entrato nel dettaglio delle cifre: “Ha fornito una descrizione di risparmi largamente teorici ma soprattutto ha smentito quanto messo nero su bianco dalla Ragioneria Generale dello Stato che parla di risparmi di circa 60 milioni di euro l’anno. Poi la sparata più grossa e cioè che secondo l’Ocse possiamo aspettarci uno 0,6 di Pil in più grazie alle riforme costituzionali”.
L’altro deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, ha fatto un commento più amaro. “Tra i risparmi che deriverebbero dall’intervento del governo sulla Costituzione, il ministro Boschi ha dimenticato, nel suo elenco virtuale, una voce reale: la democrazia”. Secondo il parlamentare azzurro “il primo effetto delle riforme di Renzi, tanto più in combinato con l’Italicum, è la compromissione dei meccanismi democratici, l’oscuramento delle Aule parlamentari nei procedimenti formativi delle leggi, la riduzione della rappresentatività delle istituzioni”.