Una nomina nel solco della continuità, ma anche dal profilo altissimo. Da oggi pomeriggio il prefetto Lamberto Giannini è il nuovo capo della Polizia di Stato, scelto dal Consiglio dei ministri su indicazione del Viminale dopo le dimissioni e la nomina a sottosegretario con delega all’intelligence di Franco Gabrielli (leggi l’articolo).
Giannini, 57 anni, è considerato in Italia uno dei massimi esperti di antiterrorismo. E’ in Polizia dal 1989, dopo una laurea in Giurisprudenza e da venticinque anni è in prima linea nel contrasto all’eversione e al terrorismo interno e internazionale. Tra le più importanti indagini che ha condotto, si annoverano gli arresti dei terroristi delle nuove Brigate Rosse, responsabili degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, ma anche l’arresto, nel 2005, a Roma, di Osman Hussain, uno dei foreign fighters che aveva tentato di farsi esplodere nella metropolitana di Londra.
Dopo 12 anni alla guida della Digos di Roma, nel 2013 è stato nominato direttore del Servizio centrale antiterrorismo. Nel marzo 2017 Giannini è stato promosso Dirigente generale della Polizia di Stato e ha assunto la direzione della Polizia di prevenzione e del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA). A dicembre l’ultima nomina a capo della segreteria del Dipartimento della pubblica sicurezza.
“Mi congratulo con il prefetto Lamberto Giannini che da oggi è il nuovo capo della Polizia – direttore generale della Pubblica sicurezza” ha detto la ministra Luciana Lamorgese, sottolineando che la sua nomina a capo della Polizia è stata decisa “in virtù di un curriculum di eccellenza e di un apprezzamento sulle qualità personali e professionali condiviso a tutti i livelli istituzionali, che la rendono ancor di più solida garanzia per cittadini e forze di polizia”.